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E’ RECORD PER L’EXPORT: +7% PER 3,4 MILIARDI DI EURO ... IL VINO ITALIANO VA VERSO LA QUALITA’. LO SOTTOLINEA L’ASSOENOLOGI

Il vino italiano incassa un altro record, è quello relativo all’export 2007, elaborati da Assoenologi, che rilevano il raggiungimento di un valore per questo settore, “mai raggiunto prima - spiega il direttore generale di Assoenologi, Giuseppe Martelli - pari a 3.412 milioni di euro, portando la quota del vino nell’agroalimentare italiano al 16,8%”, con una crescita in percentuale del 7% in valore , sul 2006. Quanto ai volumi, Assoenologi registra un rallentamento netto, solo +0,2%.

La crescita in valore dell’export è attribuibile a due tipologie produttive, i vini da tavola (+131 milioni di euro sul 2006) e gli spumanti (+77 milioni di euro), che insieme sono responsabili del 90% dell’incremento registrato per l’intero settore.

L’associazione degli enologi italiani rileva anche che il prezzo medio all’export nel 2007, ha subito una variazione positiva del 6,8%, passando da 1,75 a 1,87 euro/litro: “I segnali che vengono dalle principali aree pur mantenendo il segno positivo, nascondono una tendenza alla flessione dei volumi, distribuita a macchia di leopardo”.

Sul versante dei valori, si registra una maggiore dinamicità, gli incrementi sono superiori alle quantità, “indicando lo spostamento progressivo del vino italiano verso una maggiore qualità e indirettamente una, probabile, migliore remunerazione - spiega il direttore di Assoenologi - unico caso opposto si registra nel Nord America dove i volumi segnano un +6,9% più elevato dei valori +2,6%, realtà ovviamente condizionata dal mutato rapporto euro/dollaro”.

Completano il quadro positivo le buone performance dell’Europa dell’Est +19,4% in volume e +47% in valore; i Paesi europei non aderenti all’Unione Europea (Svizzera, Norvegia e Islanda) +3,7% e 10,5%, l’Estremo Oriente + 5,7 % e +14,0%, l’Oceania +18,8% e +23,2%.

Dallo scenario tratteggiato da Assoenologi evidente il ruolo dei Paesi di recente adesione all’Unione Europea, “che svolgono una duplice funzione, cuscinetto per assorbire le flessioni di alcuni mercati dell'area europea - spiega Martelli - e quella di spostare sempre più a Est il confine del consumo del vino italiano, sviluppando mercati di prossimo futuro interesse”.

Per questa ragione, Paesi di grandi tradizioni enologiche come la Bulgaria, la Romania e l’Ungheria registrano tassi di crescita a due cifre. La Russia, pur confermando l’espansione della domanda +43% nei valori e +18% nei volumi, mostra un leggero ridimensionamento rispetto ai dati dell’ultimo bimestre 2007. In America Latina merita particolare attenzione la crescita del Brasile +21% in valore, +19% in volume e del Messico + 20% valore + 26% in volume.

La domanda internazionale, quanto alla tipologia di vino, continua a preferire i bianchi +4% contro una flessione del -5% dei rossi (in volume); sul versante dei valori, i rossi crescono del 4,8% mentre i bianchi del 6,6%, mentre gli spumanti colgono una positiva crescita del +25,1% in valore e +10,8% in volume.

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