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SU YOUTUBE IL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA CLAUDIO MARTINI APPELLO A FARE CHIAREZZA

Una cosa è “il non rispetto del disciplinare da parte di alcuni produttori del Brunello”, un’altra “la vicenda del vino all’acido”: “noi chiediamo che l'informazione sia capace di distinguerle e di rappresentarle con chiarezza all’opinione pubblica”. E’ un vero e proprio video-appello online quello lanciato attraverso Youtube da Claudio Martini, presidente della Regione Toscana (http://www.youtube.com/watch?v=EYbi3FfYnls).
“Si tratta - premette il governatore - di una “vicenda molto seria perchè può rappresentare un danno serio all’immagine e anche al prestigio del Brunello e del vino toscano in tutto il mondo”, ma “vi sono alcune questioni che vanno chiarite e alcune accortezze assolutamente necessarie, altrimenti si rischia di fare confusione e di ogni erba un fascio”. Tanto per cominciare, “il non rispetto del disciplinare che è un problema amministrativo”: la Magistratura ha ipotizzato che alcune imprese abbiano usato non solo sangiovese ma anche vitigni di origine francese come il merlot e il cabernet, ma questa “è una responsabilità di tipo amministrativo, non sanitario, perché i vini mescolati sono comunque vini sani: si tratta di altro problema rispetto a quello dell’adulterazione del vino e della rappresentazione che ne è stata fatta in Italia sotto il nome di “vino all’acido”. Purtroppo in molte rappresentazioni giornalistiche e televisive, in questi giorni, le due vicende sono state mescolate”.
Altra, doverosa precisazione: “l’inchiesta della magistratura non riguarda tutto il distretto di Montalcino, tutti i produttori del Brunello: in questa fase sono state messi sotto osservazione 5, 6, 7 produttori rispetto ai 256 produttori di Brunello di tutta la zona, quindi non è esatto anche il fatto che si parli del Brunello in generale come responsabile di questo mancato rispetto del disciplinare”.
“Voglio riassumere - conclude il presidente della Toscana - il punto di vista della Regione, dicendo che ovviamente noi abbiamo grande rispetto per l’azione della magistratura, l’abbiamo sempre avuto, ma ad essa chiediamo di essere molto rapida, rapidissima, e di proporzionare le misure restrittive rispetto all’esatta dimensione dei problemi, perchè sono state sequestrate delle imprese, delle annate di produzione e sono a rischio centinaia e centinaia di posti di lavoro. Naturalmente, non vogliamo sottovalutare e sottodimensionare il problema, vigileremo con grande attenzione e se verranno in evidenza responsabilità amministrative serie, valuteremo anche tutte le iniziative della Regione per rivalersi sia in termini di danno per l’immagine della Toscana sia in termini di finanziamenti”.

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