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CITTA’ DEL VINO & ENOTURISMO: IL “VECCHIO CONTINENTE” VINCE LA SFIDA CON IL “NUOVO MONDO” NELLE STRATEGIE DI MARKETING DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO, MODELLO DI SUCCESSO E TENDENZA CHE TUTTI VOGLIONO IMITARE

Italia
Turisti in vigna

Nell’accesa battaglia che ha interessato il mondo del vino negli ultimi anni a risultare vincitore è senza dubbio il nuovo mondo, con il suo marketing aggressivo e irruente, a discapito del più antico continente europeo. Ma a rovesciare le sorti in favore della vecchia Europa è il modello di successo e tendenza del turismo enogastronomico che tutti vogliono imitare: les Routes des Vins di Bordeaux e le Strade del Vino e dei Sapori d’Italia, i prestigiosi chateaux o gli antichi domaines di Borgogna e le suggestive fattorie e cascine della campagna italiana rappresentano ancora nell’immaginario degli eno-appassionati di tutto il mondo le mete assolutamente imperdibili. Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria dettano, dunque, le regole vincenti dell’enoturismo internazionale: California, Canada, Argentina, Messico e Cile rappresentano gli esempi di successo ispirati al modello europeo nel tentativo di riprodurne le stesse atmosfere e fascinazioni.
In California - ma lo stesso si può dire per Canada, Argentina, Messico e Cile - dove anche il cinema ha fatto la sua parte immortalando la pratica di grande successo dell’enoturismo, basti solo ricordare l’imperdibile e sottile Sideways di Alexander Payne, la famiglia Mondavi, che già nel nome tradisce note e remote origini italiane, è stata l’antesignana dell’imitazione del modello europeo del turismo enogastronomico oltre oceano. Cantina di grande suggestione architettonica, cura del vigneto come quasi fosse un elegante giardino da mostrare (al di là del solo fine produttivo di vini pregiati), un ristorante perfettamente inserito nel contesto e la collacazione in una zona vitivinicola divenuta ormai un cult - la Napa Valley - Mondavi ha fedelmente riprodotto nel nuovo mondo il tradizionale itinerario enoturistico della vecchia Europa, divenendo la pietra miliare della nascita dell’enoturismo nel mondo.
Il potere dell’“effetto comparazione” del modello europeo, che ha portato allo sviluppo e al successo del turismo enogastronomico a livello mondiale, è emerso dalle comunicazioni del Congresso internazionale sul turismo enogastronomico - Forum Biteg 2008 delle Città del Vino - l’associazione dei Comuni a più alta vocazione vitivinicola d’Italia - nella due giorni di Saint Vincent in Val d’Aosta (9/10 maggio, info: www.cittadelvino.it).
Esperti del settore da ogni parte del mondo - dal co-fondatore di Wine Spectator, Richard Paul Hinkle, sull’esperienza californiana al boom dell’enoturismo argentino del direttore della Camera di Commercio di Mendoza, Stanislao Pedro Baziuk, all’originale esperienza del Messico del presidente La Cave Club del Vino dell’Accademia Mexicana del Vino, la nuova frontiera del turismo canadese, con Donna Senese dell’Università della British Columbia - hanno dato vita ad un’analisi sulle tante esperienze mondiali agli “Stati Generali” del turismo del vino, confrontandosi con gli addetti ai lavori europei: dall’esperienza italiana al modello delle Strade del Vino spagnole, del coordinatore Manuel Romero e del presidente dell’Associazione Spagnola degli Esperti Scientifici in Turismo (Aecit) Enrique Torres Bernier, che è anche il vice presidente dell’Accademia Europea del Turismo; le destinazioni francesi del professore dell’Università d’Angers Alain Parentau, fino alla nuova scoperta del turismo portoghese del professore del Dipartimento Turismo dell’Università di Algarde Alberto Strazzera, alle politiche di sviluppo agricolo attuate in Corsica del direttore del Comitato regionale di Promozione Agricola Paul-Joseph Caitucoli, alle Strade del Vino ungheresi con il vice presidente dell’Associazione Katalin Alackernè Vincze.
Nel marketing territoriale che ruota intorno all’enoturismo italiano - 4/6 milioni di praticanti e 2,5 miliardi di volumi di affari con ancora l’80% della reale potenzialità da esprimere e dunque dati destinati a raddoppiare - le 140 Strade del Vino e dei Sapori del Bel Paese hanno assunto fin da subito un ruolo centrale. Alla base del grande successo del turismo enogastronomico italiano vi è una strategia di marketing che va dal vino e dai prodotti tipici al loro indotto, in una formula dal successo consolidato e che fa tendenza, fatta di comunità locali modelli di buon vivere con la loro storia e cultura che si traduce in eventi e manifestazioni di ogni tipo, tipologie ricettive degnamente inserite in paesaggi suggestivi, agli aspetti strettamente legati al mondo del vino, prima fra tutti la visita delle aziende dove i prodotti si acquistano direttamente incontrando il produttore in prima persona. Un successo confermato dai dati che mostrano come sugli oltre 3 miliardi di euro fatturati dalle 82 maggiori aziende vitivinicole nazionali, una quota del 7,5% è imputabile alle vendite di vino fatte in cantina, e di come il nome della cantina contribuisca al 35% al successo di un vino insieme al rispetto delle tradizioni territoriali (30%), la presenza in guide e riviste specializzate (25%) e, non per ultimo, lo spirito imprenditoriale dei produttori (10%).

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