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DA MOSCA IL MINISTRO LUCA ZAIA BRINDA AL DECRETO SUL BRUNELLO CON IL “MONTALCINO”. VERSO SOLUZIONE VICENDA ATTB. MARTINI VS CINZANO. IL GOVERNATORE DELLA TOSCANA, MARTINI: “I CONTROLLI DEI CONSORZI AD UNA REGIA NAZIONALE. LE INDAGINI CONTINUANO ...”

Italia
Il Ministro Luca Zaia brinda con il Brunello di Montalcino a Mosca (alle spalle il presidente della Camera di Commercio di Siena, Galgani)

Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha annunciato “di aver firmato il decreto” che “solleva il Consorzio del Brunello dalle attività di controllo”, e, al tempo stesso, “istituisce un Comitato di Garanzia per coordinare e provvedere alle attività di controllo”, e che rilancia anche l’attività della Camera di Commercio, sulla produzione del Brunello da Montalcino “avendo a cuore il futuro del nostro più famoso prodotto di eccellenza e le ragioni dei consumatori, numerosissimi, di tutto il mondo”.
Una decisione che forse dovrebbe o potrebbe aiutare anche a risolvere la “vicenda Attb (Alcohol & Tobacco tax & Trade bureau)”, ovvero scongiurare il blocco delle esportazioni di Brunello, minacciato dagli Usa a partire dal 23 giugno, dopo l’inchiesta della Magistratura su produttori che avrebbero violato il disciplinare di produzione. La visita dei funzionari Usa, a questo punto, dopo anche la “soluzione politica” trovata tra i due Ministri Zaia/Shafer, potrebbe rientrare in un accordo a livello governativo tra i Ministeri dell’Agricoltura per l’Italia e del Tesoro per gli Usa o tra i due premier, e quindi limitarsi ad una ricognizione sul territorio di Montalcino.

Il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini: “le dimissioni di Cinzano se fossero tardate ancora sarebbe stato un problema … La Magistratura, che sta indagando sul Brunello, ha chiesto un supplemento di inchiesta … Avocare il sistema dei controlli ad una regia di livello nazionale”
Oggi sull’“affaire Brunello” anche il presidente della Regione Toscana (che ha anche la delega per l’agricoltura, ndr) Claudio Martini ha commentato: “le dimissioni del presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino Francesco Marone Cinzano “sono state doverose e se fossero tardate ancora sarebbe stato un problema; era un gesto utile e per certi aspetti necessario”.
La prossima settimana il Governatore della Toscana chiederà al Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia “una soluzione sul ruolo dei consorzi, auspicando “l’avocazione del sistema dei controlli ad una regia di livello nazionale. Martini ha poi rivelato che “la Magistratura che sta indagando sul Brunello di Montalcino ha chiesto un supplemento di inchiesta di sei mesi”.

Il commento della Col diretti - “Superare incertezza per il successo “made in Italy”
Ci sono le condizioni per superare l’attuale fase di incertezza con la trasparenza e ridare tranquillità agli operatori e ai consumatori per evitare danni di immagine in un settore che svolge una funzione da traino per l’intero “made in Italy” in Italia e all’estero. Lo afferma la Coldiretti in riferimento alla possibilità di scongiurare il rischio di blocco delle importazioni di Brunello negli Usa da parte delle Autorità doganali su richiesta dell’Usa Alcohol & Tobacco Tax & Trade Bureau (Attb).
Con un giro d’affari di oltre 120 milioni di euro, 247 produttori e 7 milioni di bottiglie vendute ogni anno per il 62% per l’estero, il Brunello di Montalcino è considerato un simbolo del vino italiano nel mondo. Il 25% della produzione totale di Brunello è assorbita dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania (9%), dalla Svizzera (7%), dal Canada (5%), dall’Inghilterra e dal Giappone (3%).
E proprio gli Stati uniti sono il principale mercato di riferimento del vino italiano dove - precisa la Coldiretti - si beve, peraltro, circa la metà (45%) dei vini rossi Doc/Docg della Toscana destinati all’estero con il Chianti, il Chianti Classico, il Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino, in pole position secondo le elaborazioni Coldiretti su una indagine Nomisma sul posizionamento dei Vqprd (Doc/Docg) italiani nei principali mercati mondiali.
E’ “made in Italy” il 30% delle bottiglie di vino straniere consumate negli Stati Uniti nel primo trimestre 2008, nonostante il tasso di cambio sfavorevole: emerge da un’analisi della Col diretti, sulla base dei dati dell’Italian Wine & Food Institute, dai quali si evidenzia il primato dell’Italia, davanti ad Australia ed Argentina che ha addirittura superato la Francia che subisce un crollo del 9,8% nelle esportazioni.
Il vino è la principale voce dell’export agroalimentare nazionale che trova negli States il primo mercato extracomunitario di sbocco con un quarto del valore totale delle esportazioni di vino “made in Italy”. La produzione nazionale di vino è stata nel 2007 complessivamente pari a 43 milioni di ettolitri, destinata per quasi il 60% ai 469 vini nazionali Doc, Docg e Igt. Il vino “made in Italy” ha raggiunto complessivamente un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3,2 dei quali attraverso l’export.

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