02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PANIZZI, PRESIDENTE CONSORZIO DI SAN GIMIGNANO: “NIENTE IRREGOLARITA’ PER VERNACCIA ... MEDIA NON INVENTATEVI NEWS”. NEL PAESE DELLE TORRI, A ESSERE SOTTO INCHIESTA SOLO UNA CANTINA PER UTILIZZO DI “CHIPS” PER ROSSO ATTO A DIVENIRE SAN GIMIGNANO DOC

Italia
Una vigna a San Gimignano

Nessuna frode in commercio per la Vernaccia di San Gimignano. Ci tiene a fare chiarezza il presidente del Consorzio di San Gimignano, Giovanni Panizzi: “non c’è niente i controlli non hanno rivelato nessuna irregolarità. Quindi neanche un litro di Vernaccia è stato posto sotto sequestro in questa azienda e nelle altre che nel territorio hanno avuto i normali controlli di routine che gli organi competenti sono tenuti ad eseguire. Questa è la situazione ad oggi. Date le pesanti ripercussioni economiche che certe dichiarazioni possono avere, è troppo chiedere - prosegue Panizzi - che chi scrive abbia una minima idea di ciò di cui sta parlando? Dal momento che non esiste niente invito a non inventarsi notizie inesistenti”.

Il presidente della Vernaccia di San Gimignano Giovani Panizzi spiega quindi “che accanto a Brunello di Montalcino e Nobile di Montepulciano, la Vernaccia di San Gimignano non è caduta nel mirino della Magistratura per sospette frodi in commercio”.

Tutto, probabilmente, a San Gimignano ha preso origine da un fatto ben diverso: “un paio di settimane fa un’azienda del territorio ha subito un controllo ordinato dalla Magistratura a seguito di una precisa denuncia; dal controllo nasce il sospetto che in cantina vengano usati trucioli di legno per l’invecchiamento di vino rosso atto a divenire San Gimignano Rosso Doc: atto a divenire, quindi non ancora tale. Da ciò il sequestro di 30 ettolitri (3.000 litri, l’equivalente di 4.000 bottiglie) di vino rosso. E i “chips” (i trucioli di legno, ndr), la legge ne vieta l’uso per le Docg e le Doc (quindi per la Vernaccia e il San Gimignano Rosso), ma sono permessi per gli Igt e i vini da tavola, entrambi prodotti anche sul territorio di San Gimignano”.

La vicenda, intanto, è già ad una svolta: l’avvocato Luigi De Mossi, che assiste il produttore finito nel mirino dei Nas di Firenze, aveva già ottenuto, nei giorni scorsi, il via libera dal pm al dissequestro del vino Igt, ovvero una larga fetta delle bottiglie bloccate. Ora l’azienda ha deciso di declassare a Igt il vino contenuto nei tini in cui sono stati trovati i trucioli, ma che non era stato ancora impiegato per fare rosso Colli Senesi Docg e Rosso San Gimignano Doc. L’avvocato De Mossi aveva anche evidenziato nella sua richiesta di riesame che i trucioli erano stati acquistati dopo il 3 ottobre 2007, successivamente alla produzione imbottigliata, dunque non potevano essere stati impiegati.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli