02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

PIERO ANTINORI A “IL SOLE 24 ORE”: “NOI NELL’INCHIESTA SOLO PER SBAGLIO MATERIALE. LE BOTTIGLIE IN VENDITA DAL 1 LUGLIO. DANNO D’IMMAGINE DIFFICILMENTE QUANTIFICABILE … IN POCHE ORE ABBIAMO GIA’ RICEVUTO ORDINI PER META’ BRUNELLO DI MONTALCINO 2003”

Italia
La famiglia Antinori

Il gruppo Antinori esce dall’inchiesta sul Brunello: la magistratura di Siena ha “sbloccato” le 120.000 bottiglie di Brunello di Montalcino “Pian delle Vigne” 2003 che si ipotizzava fossero state prodotte con uve non ammesse dal disciplinare; ipotesi poi smentita dalle analisi che la Procura ha svolto sul vino della griffe toscana. Una vicenda che fa sentire sollevato il marchese Piero Antinori, presidente dell’azienda vinicola fiorentina, che commenta l’esito positivo della vicenda sulle pagine economiche de “Il Sole 24 Ore”, pur evidenziando il danno all’immagine subito, “difficilmente quantificabile”.
Parla a 360 gradi, Piero Antinori, dalla situazione della sua azienda alle ipotesi di modifica delle regole (contrario al cambiamento del disciplinare, ma favorevole a una piccola soglia di tolleranza dal 3 al 7% massimo di altre uve).
Ma andiamo con ordine. Nell’intervista, raccolta dal giornalista de “Il Sole 24 Ore” Cesare Peruzzi, Piero Antinori fa le sue considerazioni sull’inchiesta, e alla domanda se questa finirà in una “bolla di sapone”, risponde: “non ho elementi per dirlo. Certo, immagino che qualcosa di sostanziale dovrà pur essere accaduto a Montalcino, perché se guardo al caso nostro non mi spiego un simile impegno di mezzi e di uomini da parte della Procura e delle Forze dell’ordine. In fondo, ci hanno solo contestato un errore formale”. Un errore che, come spiega ancora Antinori, riguardava 3 ettari di vigna iscritti alla denominazione Sant’Antimo e che, per uno sbaglio materiale, erano catalogati come Sangiovese, mentre si trattava in realtà di Petit Verdot. Errore pressoché ininfluente, dal momento che il Sant’Antimo prevede l’utilizzo di uve diverse da Sangiovese.
“Il sospetto - precisa ancora Antinori al quotidiano “Il Sole 24 Ore” - era che avessimo sfruttato quella vigna per la produzione di Brunello, ma non era vero e le analisi di laboratorio hanno dimostrato in maniera incontrovertibile la nostra correttezza”.
L’inchiesta ha causato uno blocco, anche se per fortuna solo temporaneo, della produzione 2003, che ha creato disagi all’azienda, soprattutto di immagine, perché “sui mezzi di comunicazione siamo apparsi come dei taroccatori. Adesso però mi sento più sollevato”, racconta il presidente del gruppo. Che poi parla anche dell’ipotesi di cambiare il disciplinare, come proposto da alcuni, alla quale però si dichiara contrario, soprattutto in questo momento. Anche se, per evitare il ripetersi di casi simili, Piero Antinori si dice favorevole all’introduzione di “una tolleranza minima nel rispetto dell’obbligatorietà del 100% di purezza. Diciamo tra il 3 e il 5%, massimo 7 per cento. È la stessa che hanno i vivaisti che forniscono le barbatelle per le nuove vigne. Anche le analisi, del resto, hanno un minimo di tolleranza”. Soglia che, secondo Antinori, il Governo potrebbe introdurre per decreto o con una modifica alle legge quadro 164 che regola i disciplinari.
A proposito di Governo, Antinori giudica positivo il lavoro del ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, che “si è mosso con tempestività e ha fatto tutto il possibile per sbloccare il mercato americano. È anche opportuno - dice ancora Antinori a “Il Sole 24 Ore” - introdurre sistemi di analisi, oggi tecnicamente possibili, per verificare la varietà dei vitigni, l’origine delle uve e l’annata dei vini. Più controlli e severità, ma in un quadro di regole ragionevoli”. L’ultima battuta dell’intervista a “Il Sole 24 Ore” è dedicata all’andamento del mercato, in cui il gruppo Antinori sta crescendo a un ritmo del 5% sui 135 milioni di ricavi del 2007. “E, dopo che ieri abbiamo avvisato - conclude Antinori - i nostri distributori esteri che l’annata 2003 del Brunello di Montalcino era disponibile, in poche ora abbiamo ricevuto ordini per circa la metà della produzione”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli