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FUSIONE CANTINE RIUNITE-CIV: NASCE UN COLOSSO COOPERATIVO DA 450 MILIONI DI EURO. “CANTINE RIUNITE & CIV” DIVENTA SOCIO DI RIFERIMENTO DEL GRUPPO ITALIANO VINI (GIV)

Il nuovo colosso della cooperazione vitivinicola italiana è realtà: nato dalla fusione tra Cantine Riunite e Civ, si chiama “Cantine Riunite e Civ”, può contare su oltre 2.800 soci produttori, ed è il nuovo socio di riferimento del Gruppo Italiano Vini (Giv), che, con quasi 300 milioni di euro di fatturato, è la principale azienda del settore vitivinicolo italiano ed una delle più importanti a livello internazionale. Prima erano stati i soci della modenese Civ ad esprimersi, quasi all’unanimità, a favore della fusione; oggi è toccato ai reggiani di Cantine Riunite.
Il nuovo soggetto dovrebbe avere un fatturato intorno ai 450 milioni di euro, di cui il 60% realizzati all’estero. Un evento storico nella storia della cooperazione vinicola italiana, dal momento che ad unirsi sono due realtà cooperative fortemente legate ai rispettivi territori.
La sede sarà a Campegine (Reggio Emilia) e potrà contare su nove cantine di pigiatura e vinificazione, e quasi 800.000 quintali di uva conferita tra le zone di Reggio Emilia, Modena e Bologna, a cui vanno aggiunti oltre 200.000 ettolitri di conferimento apportati dalle cantine associate, in gran parte emiliane e venete.
Nei tre stabilimenti di imbottigliamento di Campegine, Modena e Treviso (Cantine Maschio) si confezioneranno 110 milioni di bottiglie, per un fatturato previsto di 170 milioni di euro.
Il presidente del nuovo Cda è Corrado Casoli (presidente di Cantine Riunite); il ruolo di vice sarà ricoperto invece da Vanis Bruni, attuale presidente del Civ di Modena.

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