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CON VERONAFIERE IL “NOVELLO” DA SALONE DIVENTA “ANTEPRIMA”: DAL 4 AL 6 NOVEMBRE, IN GRAN GUARDIA (VERONA), E IN AUDIOVISIONE CON ROMA, FORMULA NUOVA PER RILANCIARNE L’IMMAGINE. A WINENEWS LA SPIEGA ELENA AMADINI, BRAND MANAGER VINITALY

Italia
Elena Amadini, brand manager Vinitaly

Da Vicenza a Verona, da “Salone” ad “Anteprima”, da appuntamento commerciale a grande evento di comunicazione: sono queste le novità dell’“Anteprima Novello” (4/6 novembre, Verona, nel Palazzo della Gran Guardia), che quest’anno, per la prima volta, va in scena sotto l’egida di VeronaFiere, che ha acquisito l’evento dalla Fiera di Vicenza, confermando il suo ruolo di leader nella promozione del vino italiano, gia conquistato con Vinitaly e Vintaly World Tour.
E, proprio nel cambio di nome, da “Salone” ad “Anteprima Novello”, sta un primo elemento di cambiamento, come spiega a WineNews, Elena Amadini, brand manager Vinitaly: “l’“Anteprima Novello” sarà un’occasione di grande comunicazione, non un momento commerciale; per noi il termine salone ha un’accezione estremamente commerciale, cosa che nella formulazione della presentazione del Novello a novembre non è nella realtà dei fatti. Le trattative vengono realizzate prima dell’imbottigliamento tra gdo, horeca e aziende, che in base agli ordini tarano la produzione”.
L’Anteprima Novello “sarà dunque un evento diretto - spiega ancora Amadini - al grande pubblico dei wine-lovers. Ma anche la comunicazione mirata che sarà fatta al retail, alla gdo, e alla ristorazione non sarà in un’ottica immediatamente commerciale, ma in un’ottica di pubbliche relazioni”.
Il messaggio è: “esiste un nuovo evento Novello, intorno a questo vino si sta cercando di coordinare una serie di interessi di marketing, di comunicazione e di consumo per garantirne la valorizzazione. Per noi, e, fin dai primi incontri che abbiamo fatto, anche per i maggiori produttori di Novello, c’è il desiderio di mettere in piedi un progetto a medio termine di rilancio di questo prodotto, che, negli ultimi anni, ha subito un appiattimento, una banalizzazione sia dal punto di vista comunicativo che commerciale”.
Un evento rinnovato nel nome e nell’obiettivo, ma anche nella formula. “Sicuramente ci sono aspetti legati alla tradizione che non possono essere accantonati, perché ne costituiscono anche la magia, come la cerimonia del “déblocage”, allo scoccare della mezzanotte tra il 4 e il 5 novembre, con uno spettacolo di gala alla Gran Guardia”. Ma anche in questo “must” del Novello ci sarà una novità: “c’è - spiega ancora la brand manager Vinitaly - un progetto di grande impatto, sia a livello di comunicazione che di attenzione da parte delle istituzioni, sul quale stiamo ragionando: un gemellaggio in diretta audiovisiva con la Città di Roma, alla presenza della autorità, proprio durante il “déblocage”, per dare all’appuntamento una dimensione ancor più nazionale. Gemellaggio che sarà celebrato alla presenza del sindaco della capitale Gianni Alemanno, che è stato Ministro dell’Agricoltura e che ha anche una sensibilità particolare e ancora viva sui temi dell’agroalimentare”.
La location romana non è stata scelta a caso: “Roma e Alemanno saranno testimonial di tutta la fascia del Centro-Italia, ed inoltre il Lazio è la regione che consuma più Novello”. “Su questo progetto - precisa Amadini - abbiamo chiesto una collaborazione, anche economica, ai produttori, e in particolare all’Istituto Nazionale del Vino Novello, perché si devono sostenere dei costi tecnici. Stiamo aspettando una risposta entro agosto. Lo scopo è anche quello di accendere i riflettori del mondo del vino a novembre, a vendemmia ultimata, e cominciare ad entrare con il Novello nell’anno vitivinicolo che poi trova nel Vinitaly la sua massima espressione”.
Ad essere nuova, sarà tutta “l’atmosfera, molto diversa da quella di Vicenza. Dal momento che vogliamo - continua ancora Amadini - riportare il Novello nell’ambito del vino tout court e di tutto quello che rappresenta, e quindi un mondo di glamour, di eleganza e di convivialità, ricreeremo questa atmosfera alla Gran Guardia”.
Oltre a questo, nel pomeriggio del 4 novembre, altri due appuntamenti: “per approfondire l’argomento verranno presentati i dati quantitativi sulla produzione di Novello e sul numero di aziende che lo fanno, e ci sarà una tavola rotonda su come promuoverlo mettendo a confronto opinionisti, uomini di marketing, enotecari, ristoratori, gdo e naturalmente i produttori”.
Il 5 novembre, invece, aprirà l’“Anteprima” vera e propria, nel Palazzo della Gran Guardia, sul modello del “Vinitaly For You”. “Inoltre, al contrario di Vicenza dove era aperto solo il 5 novembre, l’appuntamento - aggiunge Elena Amadini - durerà fino al 6 novembre, perché a VeronaFiere è di scena la FieraCavalli, evento di grandissima rilevanza nazionale e internazionale, e quindi contiamo di offrire anche al mondo della comunicazione e al pubblico la particolarità di un “happy hour” con il novello in Piazza Bra”.
L’ottimizzazione delle sinergie è uno dei tratti che distinguono l’attività di VeronaFiere e di Vinitaly, così come la vocazione all’internazionalizzazione. Sarà così anche per il Novello italiano, che a livello d’immagine ha il suo principale concorrente nel Beaujolais francese? “Abbiamo già pensato - risponde Amadini - ad uno sviluppo internazionale dell’evento. Sono tanti anni che andiamo in giro per il mondo con il “Vinitaly World Tour”, e quando vedi il grande successo che ha avuto il Beaujolais francese, per esempio in Giappone dove se ne vendono milioni di bottiglie a prezzi anche notevoli, tra i 10 e i 20 euro sui 4/5 euro di media della gdo del Novello italiano, è naturale pensarci. Noi come VeronaFiere abbiamo acceso i motori, e siamo pronti a mettere sul Novello energie, interessi, azioni promozionali, ci crediamo. Bisogna capire bene fin dove arriva la condivisione dei produttori. Riteniamo che il Novello abbia delle grandissime potenzialità, perché è un vino giovane, facile, esprime profumi e sensazioni, ci si può lavorare. Uscendo innanzitutto dalla logica che il Novello si beve per un mese e basta, perché chiaramente, su un prodotto che non si sa perché è stato deciso che duri per un solo mese, è difficile immaginare uno sviluppo”.
“E invece non è così - conclude Amadini - perché la durata del Novello va ben oltre il mese di vita, e dal momento che a fine vendemmia per le aziende questo rappresenta una fonte di redditività non banale (tutti i grandi produttori che abbiamo incontrato, da Caviro a Cavit, da Mionetto a Gruppo Italiano Vini (Giv) e Zonin, ce lo hanno confermato), bisogna far sì che diventi un business di cui non ci si vergogna più, che non sia di Serie B”.
Federico Pizzinelli

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