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“RIDUZIONE MARCHI NON AUTOMATICA NORMATIVE IN FASE DI DEFINIZIONE”: COSI’ CAGIANO (FEDERVINI) A CITTA’ DEL VINO. PDL: “PREOCCUPAZIONE COMPRENSIBILE, MA IL MINISTRO HA DIFESO LE IDENTITA’ TERRITORIALI”. PARERE NEGATIVO SU OCM ANCHE DA MONTEPULCIANO

Di fronte all’allarme lanciato dalle Città del Vino sulla possibile sparizione di oltre il 60% dei 470 marchi Doc, Docg e Igt per dar vita a 182 nuovi Dop e Igp con l’entrata in vigore della nuova Ocm Vino, le prime reazioni sembrano dipingere uno scenario meno preoccupante, ma un pensiero comune esprime l’assoluta necessità di seguire la vicenda molto da vicino. Lo afferma il direttore di Federvini Ottavio Cagiano che aggiungendo che “la drastica riduzione dei marchi italiani in seguito alle nuove normative europee sul vino non é una cosa automatica. Ci sarà un contraddittorio in cui avranno voce anche il Ministero e le organizzazioni dei produttori”.

“E’ vero - spiega Cagiano - che i nuovi vini che aspirano a un marchio di protezione dovranno essere sottoposti a una serie di controlli a livello europeo e che i vecchi dovranno essere registrati a Bruxelles, ma è anche vero che la riduzione dei marchi non sarà automatica, perchè le normative sono comunque ancora in fase di definizione”.

Cagiano ricorda che attualmente i marchi sono proposti dagli stessi produttori, e concessi dal Ministero delle politiche agricole sulla base del parere di un apposito Comitato e che le nuove normative europee in vigore dal 1 agosto “cambieranno il sistema attualmente in vigore, ma ancora non si può dire come. In ogni caso, è auspicabile l’accorpamento di qualche denominazione relativa a produzioni sopravvalutate o classificate in maniera troppo frettolosa”. A questo proposito, Cagiano ha sottolineato la necessità di seguire l’attività del Ministero delle Politiche Agricole in relazione alla nuova Ocm vino, di riformare la legge 164/1992 sulle denominazioni e di fare una riflessione sul contenuto dei disciplinari di produzione.

Per l’on. Marcello Di Caterina (Pdl), il timore espresso dalle Città del Vino è comprensibile, ma ricorda che il Ministro Zaia “ha difeso le produzioni nostrane sin dalla prima relazione esposta in Commissione Agricoltura”. “Il 23 luglio - sottolinea Di Caterina - in occasione del Consiglio dei Ministri Ue per l’agricoltura e la pesca, il Ministro ha chiarito che sarebbe stato attuato l’Ocm vino ma conservando le identità territoriali, essenza del nostro patrimonio enologico e quindi dei nostri vini, rinnovando il suo impegno affinché l’Italia si avvalga di tutte le possibilità per bloccare la misura proposta dall’Unione europea ed evitare una riduzione troppo sensibile del patrimonio nazionale”.

Commenti negativi sugli effetti della nuova classificazione europea anche nelle parole del coordinatore del Consorzio del Nobile di Montepulciano Paolo Solini: “questa riforma sembra voler spazzare via le conquiste di produttori e Consorzi di tutela. Il Nobile di Montepulciano diventerebbe una Dop; il Rosso di Montepulciano da Doc passerebbe a “vino da tavola” confondendosi con altri prodotti di larga scala che spesso non hanno veri e propri disciplinari da seguire”.

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