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VENDEMMIA 2008 - ARRIVANO SEGNALI PREOCCUPANTI SUL FRONTE DEI PREZZI DELLE UVE: COSI’ LA CONFAGRICOLTURA, L’ORGANIZZAZIONE DELLE PIU’ IMPORTANTI CANTINE ITALIANE. LE PERCENTUALI DI CALO, TERRITORIO PER TERRITORIO

Italia
Acini di uva

“In piena vendemmia il prezzo delle uve è in diminuzione in quasi tutta Italia, anche se con situazioni molto differenziate”. Lo commenta Confagricoltura, l’organizzazione delle più importanti cantine italiane, che aggiunge “che per il vino siamo in un momento particolare di passaggio tra vecchio e nuovo regolamento comunitario. E’ necessaria una riflessione approfondita - sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli - per una corretta valutazione di quali possano essere gli strumenti di sostegno più opportuni, soprattutto nelle aree meridionali”.

La Puglia, ad esempio, si trova a dover fronteggiare un crollo generalizzato del prezzo delle uve, che ha toccato i minimi di 14 euro al quintale, accompagnato da giacenze molto elevate in cantina; mentre in Campania la situazione è diversa tra bianchi e rossi e tipologie qualitative: Doc e Igt tengono di più - Greco, Fiano e Falanghina, in particolare - pur registrando un calo medio del 10%; per l’Aglianico, il prezzo non è ancora definito, anche se le previsioni lasciano intuire una diminuzione tra il 5 e il 10 per cento. Basso il prezzo delle uve comuni: 20, 25 centesimi al chilo.

In Sicilia, la qualità dovrebbe essere ottima, la quantità non eccezionale, ma comunque allineata sulle medie regionali. Unico neo il prezzo: nel trapanese le offerte sono state molto inferiori alle aspettative dei viticoltori, anche in considerazione degli aumenti dei costi di produzione.

Umbria e Toscana sono in piena vendemmia e bisognerà aspettare la fine dei raccolti per notizie dettagliate: si prevede un + 10% in termini quantitativi e una qualità complessivamente buona. Per i vini Doc e Igt più conosciuti e pregiati si prevede una tenuta dei prezzi, per tutte le altre zone ci si aspetta una diminuzione del 10% a causa della crisi dei consumi.

Nel Nord Est, il mercato è favorito dalle rese più basse: il prezzo delle uve bianche, soprattutto Pinot Grigio e Prosecco, regge, tanto da essere considerato ancora accettabile per i produttori, se pur con un calo del 10%.

Nel Nord Ovest la situazione è in controtendenza con il resto del Paese: in Piemonte, in particolare, un volume produttivo più contenuto ha favorito la tenuta dei prezzi. I produttori di Moscato sono soddisfatti dell’aumento di 4 euro a quintale ottenuto con l’accordo interprofessionale. Per il Brachetto, il prezzo è invariato: 100 euro al quintale.

In Franciacorta la vendemmia è stata molto interessante, con un ottimo rapporto acidità/quantità zuccherina. Prezzi in linea con il 2007, 110/145 euro a quintale. Anche le grandinate non hanno influenzato la produzione globale: il 10/12% di perdite è stato compensato dai 100 nuovi ettari in produzione.

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