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PIÙ DOMESTICO IL CONSUMO NAZIONALE. EXPORT IN FORTE CRESCITA, 2,31 MILIARDI DI EURO IL GIRO D’AFFARI GLOBALE. 299,4 MILIONI BOTTIGLIE SPEDITE NELL’ANNO. ECCO IL RAPPORTO 2008 DELL’OSSERVATORIO ECONOMICO DEL FORUM DEGLI SPUMANTI D’ITALIA

Italia
Le mitiche bollicine italiane

Un 2007 da incorniciare, sfiorato il traguardo dei 300 milioni di bottiglie. 22 milioni di metodo classico italiano e 277,7 milioni di metodo charmat italiano. 153,1 milioni consumate in Italia e 146,3 esportate. Il consumo nazionale, compreso spumanti importati, è 165,6 mil di bottiglie. Oltre 112 milioni di bottiglie consumate in 25 giorni di fine anno, ma in leggera frenata. 4 bottiglie a testa la media/anno per 17 milioni di italiani. Franciacorta e Trento producono 16,4 milioni di bottiglie, Champagnes esporta 10,3 milioni di pezzi (circa 2,4 milioni sono ri-esportate dall’Italia); il Cava leggera crescita. Export: Asti e Prosecco (doc e non doc) leader all’estero con 120 milioni di bottiglie su un totale di 146 milioni. Germania paese leader importatore, seguito da Stati Uniti, Inghilterra e Russia. Forti incrementi in Svizzera, Svezia, Cina, Norvegia e Polonia. Exploit nel nord-Europa. Leggero calo in Giappone e Francia.
I consumi degli italiani sono più individuali, meno guidati: il Franciacorta leader indiscusso a cena e alla festa; il Prosecco primo fuori pasto, al bar e nel consumo a casa. Sono in aumento i consumatori che scelgono gli spumanti a tutto pasto (sondaggio con www.winenews.it), 3,4 milioni gli italiani sono più “bubbles’ lovers” (più di 12 bottiglie/anno). Identikit del consumatore “bubbles’ lover”: 35-50 anni, maschio, laureato, del nord-ovest e del centro-sud.
Sui mercati esteri si sono registrati alcuni fattori di valutazione e analisi:
a) i vini spumanti italiani sono fortemente abbinati alla cucina italiana e sono sempre espressione di una volontà ed espressione di vivere all’italiana;
b) la scelta “ di gamma” offerta dalla produzione italiana soddisfa una platea più ampia e neofita di consumatori ( attenzione a non farli spostare su altri prodotti);
c) il maggiore riconoscimento della identità e qualità delle produzioni nazionali marchio “made in Italy” è dimostrato dalla maggiore crescita del fatturato sulla crescita in volumi sia in dato assoluto che a parità di valori degli anni passati.
Per i vini spumanti italiani non c’è ancora una cultura al consumo quotidiano e continuo, è ancora forte un approccio occasionale ed estemporaneo e la bottiglia di spumante è ancora legata per il 78 % a ricorrenze, feste, anniversari,compleanni (72% solo nei 25 giorni considerati di feste di fine anno), quindi è un vino, ma speciale. Ancora elevato è rapporto qualità/prezzo che influenza l’acquisto: il prezzo più basso perché è una bottiglia a fine pasto. Sono necessari eventi di conoscenza generale,c’è bisogno di una comunicazione nazionale forte e di corsi di analisi sensoriale professionali specifici che spieghino, dalla cucina alla tavola e l’approccio gustativo che è diverso fra Champagne e Spumanti. Che il futuro sia roseo (congiuntura economica permettendo) è dimostrato dalla una maggiore crescita dei consumi fra le mura di casa e al bar (molto meno nella ristorazione); l’incremento degli acquisti nella gdo e direttamente in cantina provano come l’origine territoriale (Franciacorta e Valdobbiadene, in testa, ma anche Trentino) sia anche per le bollicine il fattore determinante la qualità, poiché presidiato da tante cantine piccole e grandi marchi riconosciuti nel mondo.
Un consumatore su 2 al di sotto dei 30 anni dichiara che l’aperitivo è l’occasione e motivazione principale per il consumo e per iniziare la conoscenza, mentre il 50% dei consumatori dichiara di puntare su vini spumanti ricchi di profumi semplici, di gusto definito e chiaro sufficientemente completo ma non complesso e difficile,quindi riconoscibile e non accetta obblighi di abbinamento.

L’evento - Roma capitale degli spumanti: arriva il Festival delle bollicine: degustazione di 150 spumanti, premi 2008, talk show “Niente spumanti a Natale, ma 364 giorni all’anno”
Domani 7 ottobre Roma diventa, per un giorno, la capitale degli spumanti d’Italia, con il festival nazionale delle bollicine “Bubble’s Club” n. 3: 150 grandi spumanti italiani - dalla Franciacorta al Trentino, dal Gavi all’Oltrepo Pavese, dal Prosecco Conegliano-Valdobbiadene e Cartizze all’Asti - per gli “sparkling-lovers”; premio “Gerolamo Conforto” 2008 a Giorgio Soldati per aver consolidato il progetto-bollicine di Mario Soldati in terra di vini rossi; consegna del premio “Spumanti a … sproposito” 2008 alla redazione economica della Rai di Milano per aver enunciato al Tg1 i dimenticati successi della Borsa Italiana come “spumeggianti”; talk-show provocatorio dal titolo “Niente spumanti a Natale, ma 364 giorni all’anno”, con politici, giornalisti e personaggi dello spettacolo che racconteranno le intime passioni verso le bollicine. Tutto questo al Rome Cavalieri Grand Hotel di Roma a partire dalle ore 16,30.
L’incontro con i personaggi e politici sarà un dibattito che tocca l’attualità politica e le bollicine, entrando con l’occhio curioso dei giornalisti nella sfera privata dei partecipanti, dai politici ai direttori di testate giornalistiche ai personaggi dello spettacolo scoprendo segreti e rapporti privati di consumo, indagando le scelte e le effervescenti passioni private e pubbliche, fra momenti diversi e tipologie differenti di prodotto con un grande brindisi “spumeggiante” made in Italy.
Il fil-rouge del Festival nazionale delle bollicine è quello di rafforzare l’idealità che i vini spumanti sono per ogni occasione, sia alle feste che quotidianamente.
Info: Forum degli Spumanti d’Italia - www.forumspumantiditalia.it

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