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“FARE PRESTO GLI AGGIORNAMENTI NECESSARI DELLE DENOMINAZIONI”. LO VUOLE ROBERTO BRUCHI, ENOLOGO E DIRETTORE A NOME DELL’ASSOCIAZIONE PRODUTTORI VITIVINICOLI TOSCANI (APROVITO). “CON L’ENTRATA IN VIGORE DELL’OCM VINO, TANTE NOVITÀ ANCHE PER I DISCIPLINARI”

Resta poco tempo, i produttori dovranno affrettarsi. Il conto alla rovescia è iniziato: procede l’iter della riforma Ocm del vino ed entro il 1 agosto 2009 sarà stato completato il passaggio dei nostri vini a Docg, Doc e Igt nel sistema delle Dop e Igp, col mantenimento delle menzioni tradizionali specifiche (le sigle Docg, Doc e Igt) ma col passaggio del momento “decisionale” legato al riconoscimento delle nuove denominazioni da Roma a Bruxelles, analogamente a quanto succede oggi per i prodotti a Dop e Igp. Fatte salve, ovviamente, tutte le Docg, Doc e Igt già riconosciute alla data del 31 luglio 2009 (ad oggi si contano 40 Docg, 315 Doc e 120 Igt), le quali verranno automaticamente registrate nel registro europeo delle denominazioni protette e per le quali i singoli Stati membri dovranno produrre, entro il 31 dicembre 2011, i fascicoli tecnici.

L’enologo Roberto Bruchi, direttore dell’Associazione Produttori Vitivinicoli Toscani (Aprovito), invita per questo ad affrettarsi per le eventuali modifiche da apportare ai disciplinari: “molto cambierà nel mondo del vino, per gli operatori tante cose si semplificheranno ma altre diventeranno più complicate: proprio tra queste - spiega Bruchi - si colloca anche per la richiesta di riconoscimento di nuove denominazioni e per la modifica dei disciplinari delle denominazioni già esistenti. Perché, lo ricordiamo, con le nuove normative la fase istruttoria sarà solo in parte svolta nel Paese di origine: tutto il resto si sposterà, nel caso dell’Italia, da Roma a Bruxelles con conseguente allungamento dei tempi di conclusione di qualsiasi iter burocratico. Quindi, è bene affrettarsi, che si porti avanti qualsiasi aggiornamento o modifica da apportare ai disciplinari, in modo da non imbattersi nelle nuove normative che, come spiegavo prima, porteranno ad allungare i tempi anche tre volte tanto rispetto ad oggi. Questo vale anche per alcuni territori nei quali esiste la necessità di riconoscere nuove Denominazioni. Da questo punto di vista - conclude Bruchi - Aprovito ha maturato negli anni molta esperienza, avendo promosso il riconoscimento di nuove denominazioni (Montecucco, Pietraviva, Terratico di Bibbona, Montecastelli) e avendo lavorato anche alla modifica di alcuni disciplinari già esistenti (Montescudaio, Val di Cornia, Elba) e resta anche in questo caso e su questi temi un valido punto di riferimento per il settore vitivinicolo toscano”.

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