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L’INTERVENTO - BARBARA RAFFELLINI, DIRETTORE DI MIRAWORLD, AGENZIA INTERNAZIONALE DI PUBBLICHE RELAZIONI CON SEDE A SIDNEY, SCRIVE SU “L’IMPATTO DELLA CRISI ECONOMICA PER I VINI ITALIANI”

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Barbara Raffellini, direttore di “miraworld”, un’agenzia di pubbliche relazioni e marketing con sede a Sidney, in Australia, che offre consulenze specialistiche a livello internazionale nei settori enogastronomico, viaggi e turismo, ospitalità e lifestyle. Raffellini propone riflessioni su come promuovere i vini italiani in questi momenti così critici.

Crisi economica: impatto sui vini italiani. Continuerà il successo delle esportazioni?
È una vera sfida, nell’attuale clima economico, convincere i compratori ad investire nei vini italiani, specie in presenza di una crescente concorrenza proveniente sia da prodotti locali che da parte di bevande alternative. Per raggiungere nel modo più efficace gli importatori e distributori di vino, i produttori italiani dovranno esser in grado di valutare correttamente gli elementi che li influenzano negli acquisti. Di solito gli acquirenti sono influenzati da alcuni fattori quali la qualità, il prezzo, la disponibilità e soprattutto il profitto sull’investimento.
La domanda da parte del consumatore gioca ovviamente un ruolo chiave: chiaramente un vino di successo fra il pubblico in generale influenzerà positivamente le scelte di importatori e distributori. Tutte le varie strategie di vendita e marketing, dagli assaggi, alle fiere, alle chiamate a freddo sono valide, ma spesso i produttori non dedicano abbastanza attenzione alle strategie che, tramite un efficace uso dei media, possono informare il consumatore, creare interesse e passione per una particolare etichetta. Una campagna di pubbliche relazioni ben architettata non deve necessariamente avere dei costi proibitivi, per innalzare il profilo e la fama di un’etichetta e, di conseguenza, incrementare le vendite.
Gli industriali italiani dovranno tener presente alcuni punti:
- i materiali per i media, sia i testi on-line che quelli a stampa, dovranno esser costantemente aggiornati, con un contenuto scorrevole, elaborato specificatamente per i giornalisti, accessibile ed interessante. Dovrebbero, inoltre, essere disponibili in traduzione nella lingua del mercato-target;
- proporre soggetti ed idee per articoli ai media “giusti”, perseguendo attivamente opportunità editoriali;
- stabilire un programma di visite per i giornalisti, ospitando gli esponenti dei medi più appropriati, invitandoli a visitare le cantine ed assaggiare il prodotto. Il programma, se pianificato con cura e attentamente monitorato, non mancherà di garantire una copertura positiva da parte dei media.
Cosa più importante i produttori di vini dovranno comunicare con i propri clienti, presenti e potenziali, per determinarne i bisogni, tastare il livello di conoscenza e percezione della propria etichetta, tutti fattori che andranno tenuti in considerazione nel pianificare con successo una campagna di pr.

Il ritratto - Chi è Barbara Raffellini
Barbara Raffellini, la fondatrice della Miraworld, è la figura principale dello studio di pubbliche relazioni e marketing. Nell’arco di una carriera che ha messo in luce i suoi talenti e interessi, ispirati alla passione per il cibo, il vino e il turismo, Barbara Raffellini ha sviluppato progetti per importanti organizzazioni.
Inizia nel 2002 una consulenza di pubbliche relazioni e marketing a livello internazionale per il Parco Nazionale delle Cinque Terre, promuovendone l’immagine in Olanda, Cina, Nuova Zelanda, Australia, Canada, Stati Uniti, Germania, Lussemburgo, Svezia, Italia e Regno Unito. Quando fonda la Miraworld le Cinque Terre ne diventano ufficialmente il primo cliente.
Barbara Raffellini è un personaggio di spicco a Sydney ben prima dell’inizio della sua collaborazione con le Cinque Terre e consegue una lunga lista di successi nel mondo imprenditoriale e con i media.
Nel 1997 è nominata dal Governo dello Stato nel New South Wales a far parte del Greater Western Sydney Economic Development Board (GWSEDB), per poi diventare presidente della commissione marketing, con responsabilità anche nell’esecutivo e nella commissione per l’occupazione. Uno degli obiettivi principali del comitato è la promozione della periferia ovest di Sydney quale luogo ideale dove “abitare, lavorare e divertirsi”. Barbara Raffellini gioca un ruolo centrale nel Sydney West Marketing Board che viene creato per promuovere l’area a livello nazionale ed internazionale.
Dal 1998 al 2002, Barbara Raffellini occupa le cariche di direttore e vice presidente della Camera di Commercio di Liverpool e presidente della Working Proudly Inc, un’organizzazione creata per cercare di risolvere il problema della disoccupazione. Nel 2001, grazie al suo lavoro incessante, inclusa la sua partecipazione ad una conferenza in Giappone, la Working Proudly si guadagna una notevole copertura da parte dei media e supporto a tutti i livelli di governo, sindacato, industria e nella comunità locale. Tra il 1998 e il 2002, Barbara Raffellini fa parte della task force della cittadina di Liverpool giocando un ruolo essenziale nel pianificare e mettere in scena vari eventi associati con i giochi olimpici di Sydney del 2000.
Nel 1992 rileva e dà nuova vita al Ristorante Raffellini che rapidamente si guadagna una notevole fama in un mercato altamente competitivo come quello della ristorazione a Sydney , ottenendo riconoscimenti a livello nazionale. Barbara Raffellini si crea una crescente pubblicità vincendo oltre una dozzina di premi, inclusi, nel 1996, quello per la qualità dell’apprendistato e il “Piccolo Imprenditore dell’anno”.
Di pari passo cresce la notorietà e la visibilità personale, tramite la sua attiva partecipazione n ella comunità, che la vede vincitrice dei Premi Imprenditore dell’Anno 1997 e Cittadino dell’Anno 2001.
Barbara Raffellini lavora nel campo della pubblicità, turismo, dell’accoglienza e dell’insegnamento. Consegue la laurea in Scienze Politiche e un master in Marketing e Diritto Commerciale nell’Università del New South Wales a Sydney. Parla fluentemente italiano e inglese e possiede un diploma di chef e il prestigioso Le Cordon Bleu.

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