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CON “VINO & GIOVANI”, TARGATO MINISTERO POLITICHE AGRICOLE ED ENOTECA ITALIANA, GIANNA NANNINI IN AULA: “VOGLIO RIPORTARE IL VINO VICINO ALLA GENTE”. INCONTRO-DEGUSTAZIONE ALL’ATENEO DI SIENA: “AMO LA TERRA ...”. IL SUO NETTARE PREFERITO È “BACCANO”

Italia
Gianna Nannini con Renzo Cotarella

“In giro per il mondo trovo quasi solo birra e superalcolici e in questo modo ci si allontana dal profumo della terra. E’ una cosa che mi manca, nonostante le soddisfazioni che mi danno la musica e i concerti. Io ci sono nata praticamente dentro il vino, l’ho pestato, ci ho dormito dentro le botti …”. Una passione per la terra, legata all’infanzia e alla vita girovaga di cittadina del mondo. Adesso l’obiettivo di Gianna Nannini, produttrice di Igt toscani ma soprattutto una delle più apprezzate rockstar del mondo, è quello di “tornare ad un gusto che riporti il vicino alla strada e alla gente”.

“L’odore del mosto e del vino - ricorda la Nannini - è l’odore della terra in cui sono nata e in cui mi sento rinascere ogni volta che ci torno, con i suoi profumi, i suoi colori, la sua forza dirompente”.

Giacca verde a strisce blu, girocollo, stivaletti di pelle, Gianna parla di fronte ad una folla di studenti in un’aula del Dipartimento di Scienze della Comunicazione della Università degli Studi di Siena. L’occasione è stata il primo appuntamento del progetto “Vino & Giovani”, del Ministero delle Politiche Agricole e dell’Enoteca Italiana, rivolto ai ragazzi tra 18-30 anni, per sensibilizzare le nuove generazioni ad un consumo consapevole e moderato del vino.

Insieme all’enologo Renzo Cotarella (che è direttore generale della Antinori, ndr), la produttrice Gianna Nannini ha presentato i suoi vini, tutti Igt toscani a base Sangiovese, che nascono dai vigneti dell’azienda di famiglia, la Certosa di Belriguardo, tra i colli senesi, a 7 km dalla città del Palio. La fattoria è un ex monastero, dove si produce vino dal XVI secolo. E le bottiglie richiamano, nei nomi e nelle etichette, un po’ atmosfere silenti e meditative.

I vini più importanti si chiamano “Chiostro di Venere” e “Rosso di Clausura”. Ma c’è anche “Baccano”, vino più immediato e disinvolto. “E’ il mio preferito - spiega Gianna Nannini - un vino rosso toscano, colore rubino, con l’eclissi di luna e di sole nell’etichetta: allegro, come le giornate che trascorrevo da bambina tra le vigne e in cantina, quando seguivo la nonna Dina e la mamma (Giovanna, ndr) nella vendemmia a Belriguardo”.

Gianna Nannini ha dedicato al vino parole di grande poesia. Il suo rapporto con questo prodotto, antico quanto i paesaggi mozzafiato di questa terra, tra campi viti ed ulivi, lo racconta così: “Il profumo del vino/ è l’odore della terra in cui nasco/ e rinasco ogni volta che ci torno/ Il sapore del vino/ mi accompagna e non mi lascia/ fa parte della vita come il respiro/ mi fa cantare l’anima/ mi fa sentire vicino alla gente/ mi fa amare più forte/. Il vino è nella radice del mio corpo / in movimento / è la sorgente delle note / che si aggrappano alla melodia / è l’ebbrezza che / ti fa sentire di dove sei / in mezzo ai campo di ogni paese /. E’ vino quello che è vivo/”.

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