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“BOLLICINE SU TRENTO”, DAL 27 NOVEMBRE AL 14 DICEMBRE TORNA LA MANIFESTAZIONE PIÙ “FRIZZANTE” DEDICATA AL TRENTODOC, UNO DEI MARCHI PIÙ PRESTIGIOSI DELLE BOLLICINE ITALIANE. DEGUSTAZIONI, LABORATORI, APPROFONDIMENTI E CULTURA

Italia
Bollicine su Trento, dal 27 novembre al 14 dicembre

Sarà letteralmente effervescente l’aria che si respirerà a Trento, dal 27 novembre al 14 dicembre: torna infatti l’appuntamento con “Bollicine su Trento”, la rassegna del TrentoDoc, uno dei marchi più prestigiosi dei vini “mossi” del Bel Paese, che animerà la sale dell’Enoteca Provinciale del cinquecentesco Palazzo Roccabruna (www.enotecadeltrentino.it, www.visittrentino.it/bollicine) con le degustazioni libere di 43 etichette di 27 aziende produttrici associate al TrentoDoc. Ma non saranno solo le degustazione a dare vita all’evento, organizzato dalla Provincia autonoma di Trento, dalla Camera di Commercio e da Trentino S.p.a, la società di marketing territoriale della regione.
Saranno tanti gli appuntamenti, dedicati ad addetti ai lavori e agli appassionati, con la gastronomia, gli approfondimenti, i laboratori e i momenti in cui il gusto incontrerà la cultura:
dagli incontri “TrentoDoc alle stelle”, nei primi 4 giorni della manifestazione (dal 27 al 30 novembre), in cui quattro cuochi stellati Michelin (Emanuele Scarello del “Agli amici di Udine”, Claudio Sadler del “Sadler” di Milano, Paolo Donei del “Malga Panna” di Moena e Markus Baumgartner di “Maso Frank” di Lavis, in provincia di Trento), coordinati dallo chef trentino Rinaldo Dal sasso, esalteranno con i loro piatti le virtù e le capacità di abbinamento della bollicine trentini, agli incontri con “TrentoDoc: Grandi Riserve a Confronto”, in cui il critico Marco Sbellico illustrerà le caratteristiche che rendono grandi le etichette delle bollicine trentine; da “TrentoDoc: Millesimi e Riserve” a “TrentoDoc in rosa”, spazio in cui, con la conduzione della giornalista del Tg2 Maria Concetta Mattei si punterà la lente d’ingrandimento sulle donne del TrentoDoc. E poi ancora appuntamenti dedicati agli abbinamenti tra bollicine e presidi Slow Food, degustazioni di etichette uniche come il Brut Riserva di Cantina d’Isera, incontri con i produttori e molto altri. Questi solo alcuni esempi del ricchissimo programma dalla manifestazione, un evento da non mancare per gli appassionati delle bollicine trentine.
Oltre a tutte le etichette delle aziende del TrentoDoc, le sale di Palazzo Roccabruna saranno riempite anche da un’altra esposizione, la mostra “I prodotti della terra. Artisti trentini tra Ottocento e Novecento”, che resterà aperta fino al 18 gennai 2009. in cui verranno esposte oltre 60 opere, tra cui quelle di nomi come Fortunato Depero, Attilio Lasta, Gino Cancheri e Cesarina Seppi, dedicati alla civiltà agreste trentina.
Una festa dedicata agli spumanti trentini il cui spirito non si esaurirà con il 14 dicembre, ma che continuerà fino a fine anno con “Bollcine sulla Strada del Vino”, grazie al coinvolgimento dei ristoranti della “Strada del Vino e dei Sapori - Trento e Valsugana”.

TrentoDoc - I 27 produttori...
Abate Nero - www.abatenero.it
Accademia del Vino Cadelaghet - www.accademiadelvino.it
Agraria Riva del Garda - www.agririva.it
Balter - www.balter.it
Cantina Aldeno Società Cooperativa - www.cantina-aldeno.it
Cantina d’Isera - www.cantinaisera.it
Cantina Rotari - www.rotari.it - www.gruppomezzacorona.it
Cantina Toblino - www.toblino.it
Cantina Mori Colli Zugna - www.cantinamoricollizugna.it
Cantine Monfort srl - www.cantinemonfort.it
Cavit Srl - www.cavit.it
Cesarini Sforza Spumanti - www.cesarinisforza.com
Conti Wallenburg Srl - www.masowallenburg.it
Endrizzi - www.endrizzi.it
Ferrari F.lli Lunelli - www.ferrarispumante.it
Istituto Agrario di S. Michele all’Adige - www.ismaa.it
Letrari - www.letrari.it
Madonna delle Vittorie - www.madonnadellevittorie.it
Maso Martis - www.masomartis.it
Metius - www.methius.it
Pedrotti spumanti - pedrottispumanti@spumanti.it
Pisoni - www.pisoni.net
Revi’ - www.revispumanti.com
Simoncelli Armando - www.simoncelli.it
Viticoltori in Avio - Athesia Vini - www.cantinaavio.it
Vivallis - www.vivallis.it
Zeni Roberto - www.zeni.tn.it

TrentoDoc - I numeri della produzione di spumante in Trentino...
In Trentino ogni anno vengono prodotte oltre 10 milioni di bottiglie di spumante, fra metodo classico e metodo Charmat.
Il TrentoDoc è il fiore all’occhiello dell’enologia provinciale: i dati di quest’anno parlano di un aumento della produzione di bollicine del 4,2%; se la tendenza è confermata, si prevede che per la fine del 2008 il TrentoDoc possa raggiungere il record di 8,1 milioni di bottiglie (dati delle commissioni di degustazione della Camera di Commercio di Trento-Ufficio agricoltura). Si consolida così la crescita delle bollicine DOC che nel 2007 avevano registrato un incremento annuo dell’8,7%.
Il TrentoDoc si posizione al vertice della classifica nazionale dei produttori di spumante metodo classico con oltre il 35% del totale (la produzione nazionale di spumante classico ammonta a 20 milioni di bottiglie circa - Fonte: Forum degli spumanti d’Italia).
Le aziende che aderiscono al marchio TrentoDoc sono 27; per lo più si tratta di piccole cantine, anche se il 97% circa della produzione è concentrato in quattro grandi case spumantistiche di livello internazionale.
La diffusione degli spumanti trentini è rappresentata per il 75% dal mercato nazionale, dal 6% da quello provinciale, e per il quasi 19% dall’export.
Quest’anno le case spumantistiche trentine hanno prodotto 8,1 milioni di bottiglie di TrentoDoc.

TrentoDoc - La scheda...
L’origine e la tradizione
In Trentino la spumantistica classica vanta una tradizione quasi secolare. La spumantistica del Trentino è il frutto di un’antica tradizione legata alla cura della vite, allevata in un ambiente dal clima continentale e alpino. La sperimentazione, condotta in collaborazione con l’Istituto agrario di San Michele all’Adige, insieme alla tecnologia e alla serietà degli operatori del settore, sono fattori che hanno consentito al Trentino e al TrentoDoc di raggiungere negli anni, riconosciuti e incontrastati livelli di eccellenza. Il primo a iniziare la produzione su larga scala è stato, nel 1902, Giulio Ferrari, a cui va anche il merito di avere intuito la felice combinazione dei fattori ambientali e climatici di questa terra. Il Trentino può infatti contare su un’area vitata compresa tra i 300 e gli 800 metri sul livello del mare, in cui sono dislocati terreni particolarmente adatti alla coltivazione delle uve base spumante. La scelta spumantistica non è dunque cosa di oggi, ma una strada imboccata diversi anni or sono, ben prima cioè che lo Chardonnay diventi il vitigno più coltivato su tutto il territorio provinciale. Esso è stato introdotto nel Trentino alla fine dell’Ottocento e in questa terra ha trovato le condizioni climatiche ideali per esprimersi al meglio. È principalmente con uve Chardonnay che si ottiene il vino base del TrentoDoc anche se, in quantità minore, può contenere piccole percentuali di Pinot bianco e Pinot nero.

I metodi di produzione
La spumantizzazione è seguita secondo i rigidi canoni codificati dal metodo classico. La lavorazione dell’uva comincia con una soffice pressatura seguita poi dalla fermentazione a temperatura controllata, che avviene con l’ausilio di lieviti. Il vino base così ottenuto viene imbottigliato, aggiunto di zucchero e lieviti selezionati. Da quel momento ha inizio la seconda fermentazione o presa di spuma; in seguito alla lunga sosta sui lieviti i profumi si affinano e diventano più complessi, mentre il gusto si evolve e diventa più armonico.
Dopo questa fase, che secondo il severo disciplinare del TrentoDoc deve durare almeno quindici mesi, le bottiglie coricate subiscono il rémuage sulle pupitres, ovvero vengono sistemate a testa in giù su appositi cavalletti, scosse e girate manualmente ogni giorno in modo che il deposito di lieviti scivoli verso il tappo. Segue la sboccatura ovvero l’eliminazione del sedimento. Questa operazione prevede il congelamento del deposito nel collo della bottiglia. Il tappo di lavorazione viene tolto e la pressione interna provoca l’espulsione della parte congelata. La bottiglia è pronta per la dosatura, ossia l’aggiunta di uno speciale vino detto liqueur d’expedition, miscela di zucchero e vini di diverse annate, a cui segue la chiusura con il definitivo tappo di sughero e l’etichettatura finale. Tutte le fasi di produzione, dal vigneto alla cantina, sono attentamente seguite dalla commissione tecnica dell’Istituto Trento D.O.C. metodo classico. Nel corso dell’anno, l’Istituto emana alcuni bandi, vagliati dai ricercatori dell’Istituto agrario di San Michele, che fissano i severi parametri di allevamento. Al termine del ciclo di lavorazione, prima di presentarsi sul mercato, il TrentoDoc viene sottoposto ad un’accurata analisi organolettica da parte di una commissione nominata dall’Autorità ministeriale competente.

La Doc
Dal 1993 lo spumante metodo classico prodotto in provincia di Trento è diventato Doc. Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio per lo spumante trentino, che ha premiato l’azione che l’Istituto Trento Doc. metodo classico ha promosso congiuntamente dal 1984 per la tutela della produzione spumantistica di questa terra. La scelta attenta delle zone dove sono raccolte le uve base - la cosiddetta zonazione - costituisce una delle condizioni più importanti per ottenere una produzione di sicuro pregio e qualità.
Nel Trentino gli appezzamenti destinati all’allevamento delle viti per il TrentoDoc sono posti in media e alta collina, in terreni ricchi di scheletro e tendenzialmente calcarei. Per la produzione delle uve base spumante, inoltre, è importante anche il clima dell’area in cui si sviluppano, che, seppure di tipo continentale, dovrebbe avere una temperatura media in luglio superiore ai 20 °C (a Trento questa supera i 23 °C). Per una ottimale maturazione delle uve, sono necessari poi non meno di cento giorni con temperature medie al di sopra dei 15 °C (in annate normali nel Trentino si registrano - dall’estate all’autunno - circa 150 giornate di bel tempo con oltre 1500 ore di sole). Per la produzione del TrentoDoc, non solo gli ambienti pedoclimatici sono stati scelti secondo criteri scientifici qualitativi, ma anche tutte le operazioni di raccolta e vinificazione delle uve sono state codificate e regolamentate: dalla vendemmia, rigorosamente a mano, alla spremitura delle uve, alla loro spumantizzazione. Il prodotto che si ottiene è di riconosciuto pregio organolettico. Al colore si rivela giallo paglierino - più intenso nella “riserva” - con un perlaggio fine e persistente. Il profumo, delicato ed elegante, suggerisce note fruttate e fragranti. Al gusto si presenta secco, sapido, morbido e armonico.

Il marchio
La Camera di Commercio Idi Trento, quale Ente rappresentativo del settore vitivinicolo, ha coordinato il gruppo di lavoro, composto da rappresentanti del mondo produttivo, delle istituzioni ed esperti internazionali di marketing, che ha portato alla realizzazione di un marchio collettivo ispirato alla denominazione di origine e al forte legame fra prodotto e territorio. Il nuovo logo, costituito dalla scritta “TrentoDoc” realizzata in un carattere appositamente concepito e con le due “o” che suggeriscono il gesto rotatorio del rémuage, sarà d’ora in poi l’elemento grafico e stilistico che contraddistinguerà e unificherà la comunicazione dello spumante trentino metodo classico. Un logo elegante e incisivo, che condensa i valori positivi associati alla città con quelli evocati dall’acronimo Doc, ormai entrato a far parte del linguaggio comune. Si tratta di una importante operazione di marketing che vede impegnati l’Assessorato all’Agricoltura, Commercio e Turismo della Provincia autonoma di Trento, la Camera di Commercio, Trentino S.p.A., il Consorzio di tutela vini del Trentino e l’Istituto Trento D.O.C. metodo classico, che rappresenta tutte le aziende aderenti al progetto.

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