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MODIFICHE AL DISCIPLINARE DEL CHIANTI CLASSICO. IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO, PALLANTI: “LA CRISI RIPORTA TUTTO A UNA DIMENSIONE PIÙ REALE, FAVORENDO PRODUTTORI DI TERRITORI STORICI. UN TERRITORIO CHE INVESTE ANCOR DI PIÙ IN RICERCA DELLA QUALITÀ …”

I produttori del Chianti Classico, associati nel Consorzio di uno dei vini italiani più conosciuti ed apprezzati del mondo, ha approvato ulteriori integrazioni alle modifiche del disciplinare di produzione, già in corso di valutazione nel Comitato Nazionale Vini: il testo che regola la produzione del Chianti Classico ha così subito piccoli ma significativi cambiamenti, volti a garantire ulteriormente la qualità del prodotto, in particolar modo per quanto riguarda il vino sfuso, con l’introduzione della “Comunicazione preventiva di vendita”, che prevede di comunicare al Consorzio la commercializzazione dello sfuso “atto a divenire, almeno 2 giorni prima del trasferimento dello stesso”; sempre in termini di vino sfuso, il nuovo disciplinare stabilisce che le relative partite “destinate alla Docg Chianti Classico, oggetto di commercializzazione, devono rispondere alle caratteristiche chimico-fisiche” previste dal disciplinare per il vino già certificato.

“Il vino - afferma Marco Pallanti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico - è stato considerato negli ultimi anni come una moda e in questo nuovo mondo sono arrivati imprenditori attratti dall’idea di facili guadagni. Questa crisi riporta tutto a una dimensione più reale, favorendo i produttori di territori storici come il nostro. Un territorio che, con le nuove modifiche al disciplinare, investe ancora di più nella ricerca della qualità, grazie a un sistema di tutela ancora più efficace”.

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