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CENSIS: NEL WINE & FOOD LA CRISI NON CAMBIA IL GUSTO PER LA TRADIZIONE DEGLI ITALIANI

Parsimonioso ma attento alla qualità, fedele alla tradizione, ma curioso di novità enogastronomiche soprattutto quando è in vacanza o al ristorante: è la fotografia dell’italiano a tavola, scattata dal Censis, nel suo rapporto n. 42. L’impennata dei prezzi dei beni alimentari ha però catturato l’attenzione del consumatore distogliendolo dal tradizionale interesse per diete, gusto, salute e sicurezza.

“Da decenni - sottolinea il Censis - l’incidenza della spesa alimentare sul totale delle spese familiari si riduce, ma in Italia, con una quota del 18,8%, si continua comunque a spendere di più di molti paesi del Nord Europa. Più tradizionalisti sugli europei, gli italiani che hanno cambiato le abitudini alimentari sono stati solo il 15% a fronte di una media europea del 22%”. “La compressione dei redditi - sottolinea ancora il Censis - ha condotto le famiglie a spingere in basso tutto ciò che è spesa ordinaria. Da questo risparmio, sempre secondo il rapporto, se ne ricavano risorse da destinare al piacere e allo svago che, applicato nel settore alimentare, si traduce nella ricerca di un prodotto tipico o di un ristorante di rango”.

Il Censis sottolinea, infine, un vero e proprio “boom” della divulgazione gastronomica negli ultimi anni: l’istituto di ricerca ha contato 51 programmi radiotelevisivi, 259 periodici, 620 opere di cucina e ricettari pubblicati solo nel 2005, 1.015 siti internet specializzati.

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