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IL CHIANTI CLASSICO CREA UN EVENTO CHE COINVOLGE L’ECONOMIA DI TUTTO IL TERRITORIO: DAL 30 MAGGIO AL 6 GIUGNO VA IN SCENA “CLASSICO È”, UN RICCO CARTELLONE IN CUI MUSICA, ARTE E STORIA SONO LEGATE DAL FIL ROUGE DEL GRANDE VINO ... TUTTI GLI EVENTI

Italia
Una cantina di Chianti Classico

E’ il primo Consorzio del vino in Italia a promuovere un evento che punta a coinvolgere tutti i soggetti economici del proprio territorio, in una precisa sinergia di distretto: dal 30 maggio al 6 giugno va in scena “Classico è” (www.classico-e.it), un’idea del Consorzio del Chianti Classico, che prevede un ricco cartellone di appuntamenti in cui musica, arte, storia e cucina sono strettamente legate dal fil rouge del grande vino. Un’offerta capace di soddisfare tutti i gusti, e soprattutto di mettere in moto l’intera economia di questo distretto agroalimentare famoso nel mondo, che conferma il vino come prodotto di punta, ma che conta anche sull’eccellenza dell’olio, della gastronomia e del turismo, in una sinergia virtuosa e necessariamente unitaria.
“Classico è”, che prevede visite guidate e percorsi tematici in oltre 100 cantine, degustazioni esclusive condotte da prestigiose firme del vino, concerti, cene a tema e happy hour in enoteche selezionate, rappresenta la prestigiosa vetrina di una realtà dai numeri importanti, il distretto del Chianti Classico, una grande “impresa” in cui vino, olio e turismo, ma non solo, sono le principali voci di bilancio. Un fatturato stimabile in oltre 500 milioni di euro, che comprende un valore della produzione vinicola imbottigliata di 360 milioni di euro, un valore complessivo della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro, un valore delle altre produzioni agricole stimabile in 90 milioni di euro, e un fatturato degli agriturismi pari a 75 milioni di euro: cifre da record che confermano al Chianti Classico il primato di terroir italiano a maggiore redditività. Il distretto non è una semplice etichetta, ma rappresenta il fulcro di un’integrazione istituzionale e produttiva, basata sulla sussidiarietà e sulla cooperazione, con l’obiettivo di consolidare e sviluppare le qualità di tutto un territorio.
Il Chianti Classico è a tutti gli effetti un solido distretto agroalimentare - che si estende per 70.000 ettari, di cui 7.200 vitati a Chianti Classico e 10.000 coltivati ad oliveto, per un totale di 1.200.000 piante - uno degli esempi europei più importanti di questo genere di concentrazione produttiva, in cui convergono multi-fattorialità, eredità storiche, diversità culturali, qualità delle aziende. Negli ultimi venticinque anni, il territorio del Chianti Classico ha ottenuto un successo che ha pochi equivalenti in Italia ed in Europa. Un fenomeno rapido e di misura inaspettata, ottenuto anche grazie all’abilità di interpretare le tendenze culturali più profonde della società contemporanea, intercettando gli orientamenti meno banali dei consumatori. Un successo determinato in larga misura dall’affermazione sui mercati mondiali del vino Chianti Classico, cioè di quel prodotto che meglio comprende in sé storia, cultura e identità sociale del territorio. Un vino che le strategie degli imprenditori vitivinicoli chiantigiani hanno portato costantemente ad aumentare la propria qualità e, soprattutto, hanno promosso come espressione diretta delle qualità ambientali, artistiche e culturali del territorio, vantaggio competitivo, quest’ultimo, decisivo nel riposizionamento del Chianti Classico nei segmenti più alti e difficili del mercato.
Grazie al vino, l’economia del Chianti Classico ha realizzato una crescita che ha pochi precedenti soprattutto per una sua caratteristica peculiare: si è basata sulla valorizzazione di risorse agricole ed ambientali che un tempo non molto remoto erano sinonimo di arretratezza e povertà. Prodotti agricoli di qualità e qualità del paesaggio sono stati in grado di trasformarsi in un potente moltiplicatore economico, convertendo quelle che fino alla metà degli anni ’80 erano considerate risorse marginali in un complesso di fattori di crescita tra loro strettamente intrecciati. Basti pensare che vino e paesaggio hanno attivato un importante flusso turistico (fenomeni come quello dell’agriturismo e del turismo eno-gastronomico trovano nelle colline fra Siena e Firenze il loro luogo d’elezione) che, a sua volta, ha stimolato tutta una serie di attività collaterali, a partire dall’artigianato.

Focus - Classico è: Chianti Classico per tutti i gusti: visite nelle cantine per i turisti, degustazioni guidate per eno-appassionati, happy hour e concerti per i giovani, convegni e conferenza del Ministro Zaia
Visite guidate e percorsi tematici nelle cantine per i turisti, degustazioni esclusive condotte da prestigiose firme del vino per gli eno-appassionati, happy hour nelle enoteche e concerti per i giovani: dal 30 maggio al 6 giugno, va in scena la prima edizione di “Classico è” (www.classico-e.it), evento promosso dal Consorzio del vino Chianti Classico, che rivela le molteplici anime di un territorio tra i più conosciuti e affascinanti al mondo.
Ricco il programma degli appuntamenti, che spaziano dall’arte alla cucina, dalla storia alla musica, tutti guidati dal fil rouge del grande rosso toscano. A “Classico è” esiste un Chianti per tutti i gusti: saranno oltre 100 le cantine che spalancheranno le proprie porte ai turisti, offrendo visite guidate e degustazioni. In più percorsi tematici con guide specializzate che accompagneranno piccoli gruppi di persone alla scoperta del volto meno conosciuto del territorio, con tour nelle cantine storiche del Chianti, nelle aziende delle grandi famiglie nobiliari, dai piccoli produttori e da quelli che coniugano il vino all’arte contemporanea (info: Agenzia Esperienze Culturali, www.sienaholiday.com).
Per gli eno-appassionati sono, invece, in programma degustazioni guidate da prestigiose firme del giornalismo enologico nazionale, che vedranno protagonista assoluto il Chianti Classico e le sue peculiarità viste attraverso lo scorrere del tempo o la varietà del territorio: al Museo del Vino a Greve in Chianti saranno Gianni Fabrizio (Gambero Rosso), Ernesto Gentili (I Vini d’Italia - L’Espresso), Daniel Thomases (I vini di Veronelli) ed Eleonora Guerini (Gambero Rosso) a condurre esperti e amanti del buon bere in un avvincente viaggio tra grandi annate ed etichette meno conosciute.
“Classico è” presenta anche divertenti occasioni per i giovani, che per tutti i giorni della manifestazione potranno partecipare ad happy hour nel segno del Chianti Classico, con assaggi gratuiti in enoteche selezionate del territorio. In primo piano il concerto di Paolo Fresu, uno dei più noti jazzisti della scena internazionale, che suonerà con il suo quartetto il 4 giugno a Castellina in Chianti. Ma nel cartellone sono in programma anche concerti di musica classica e gruppi emergenti, come la Jelly Roll Tuba Band.
Per i gourmet imperdibili i menu di “Classico a Tavola”: i migliori ristoranti del territorio prepareranno per l’occasione proposte ad hoc a base di specialità locali, dove ogni portata sarà abbinata ad una differente etichetta di Chianti Classico.
Tre le occasioni di approfondimento storico, culturale e di economia agricola: il convegno dedicato alla figura di Bettino Ricasoli, in programma il 5 giugno al Castello di Brolio, tributo ad una delle più importanti figure storiche d’Italia e del Chianti, nel duecentesimo anno dalla nascita; il 4 giugno, al Centro Ippico Toscano di Firenze, saranno presentati i risultati di un importante studio sui benefici dell’olio Dop nell’alimentazione degli sportivi, realizzato dal Consorzio Olio Dop Chianti Classico, in collaborazione con la Scuola di Specializzazione di Medicina dello Sport dell’Università di Firenze; il 28 maggio, a San Casciano Val di Pesa (Firenze), conferenza con il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia sull’attuale momento economico dell’agricoltura italiana e del Chianti Classico, uno dei territori più amati e apprezzati dagli eno-appassionati italiani.
La realizzazione di Classico è possibile grazie al contributo del Ministero delle Politiche Agricole, della Banca CR Firenze e con la collaborazione del Movimento Turismo del Vino e dell’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti.

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