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AMARONE “TAROCCATO” DAL NOVARESE ALLA DANIMARCA. L’OPERAZIONE “AMARONE TER”, DI CUI HA PARLATO DI RECENTE IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE LUCA ZAIA, NON È ANCORA CHIUSA E SPUNTA ANCHE IL NOME DELL’AZIENDA COINVOLTA

Continua a fa discutere il caso dell’Amarone “taroccato” che veniva imbottigliato a Fara Novarese, tagliato con normale vino da tavola italiano e francese, per poi finire sugli scaffali di una catena di distribuzione danese, grazie alla complicità di un intermediario italiano, ma residente nel paese del Nord Europa. La truffa è stata stroncata dagli agenti del Corpo forestale di Novara e Vicenza e dall’Icq (Istituto Controllo Qualità del Ministero delle Politiche Agricole) nell’operazione “Amarone ter”, i quali stanno ancora compiendo accertamenti che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi.
Spunta, intanto, anche il nome dell’azienda coinvolta: nelle cantine dell’azienda vinicola Dessilani sono state sequestrate decine di migliaia di etichette, capsule e documenti amministrativi. Il titolare è stato denunciato per frode alimentare. Sarebbero 1,2 milioni le bottiglie esportate dal 2007, per un business da 2,5 milioni di euro. La cantina commercializzava il prodotto con un’etichettatura che attestava origine e provenienza diversa da quella reale.
Fonte: www.oknovara.it

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