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GLI AMERICANI LO PREFERISCONO … SFUSO: AUMENTA NEGLI USA L’IMPORT DI VINI SFUSI DA OCEANIA E SUD AMERICA, CALA QUELLO DI BOTTIGLIE EUROPEE. LO DICE L’ITALIAN WINE & FOOD INSTITUTE

C’è la crisi? Beviamoci su! È quanto devono aver detto (e fatto) negli Usa, se i dati snocciolati dall’Italian Wine & Food Institute, rivelano che l’import di vini negli States è cresciuto, nei primi 7 mesi 2009, del 19,6% in quantità, anche se ha visto una flessione del 13,6% in valore. Flessione dovuta ad un maggior interesse dei consumatori a stelle e strisce per vini di prezzo contenuto. I Paesi europei hanno segnato il passo, colpiti dall’invasione del mercato americano da parte di vini sfusi australiani, neozelandesi, cileni e argentini, che forzano la piazza grazie a prezzi all’origine di circa mezzo dollaro al litro, contro il prezzo medio di 4,87 dollari dei vini imbottigliati dei principali paesi fornitori.

Ma c’è del buono, in tutto questo. L’Italian Wine & Food Institute ricorda che, depurando dai totali i vini sfusi, l’Italia mantiene la sua posizione di leader fra i paesi fornitori del mercato Usa e che questo è certamente un fattore positivo per l’immagine del vino italiano. Fattore positivo che sarà messo in grande risalto nel “Gala Italia” che il 25 febbraio 2010 celebrerà a New York i suoi primi 25 anni di vita dedicati a potenziare e mettere in risalto l’immagine ed il prestigio dei vini italiani.
La nota dell’Italian Wine & Food Institute conclude sottolineando che “le importazioni di vini italiani sono complessivamente ammontate a 1.168.160 ettolitri per un valore di 558,32 milioni di dollari contro 1.270.670 ettolitri e 689,41 milioni di dollari del corrispondente periodo del 2008, con una diminuzione dell’8,1% in quantità e del 19,0% in valore”.

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