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“PIEMONTE ANTEPRIMA VENDEMMIA” INDICA UN’ANNATA MOLTO BUONA MA CON GRANDE VARIABILITÀ: L’APPUNTAMENTO, CHE PROMUOVE IL 2009, E’ REGIONE PIEMONTE E VIGNAIOLI PIEMONTESI. PREMIO PER SERGIO MIRAVALLE (LA STAMPA). TUTTI I DATI DEL PIEMONTE DEL VINO

Temperature più elevate della media; piovosità abbondante fino ad aprile, poi scarsa; anticipo delle fasi fenologiche rispetto alla media; sanità delle uve da ottima a eccellente; levato accumulo medio di zuccheri, bassa acidità fissa; terpeni aromatici elevati nel Moscato; maturità fenolica in media non eccezionale per i Nebbioli. Ecco i dati della campagna vendemmiale 2009 che, in Piemonte, pur in un contesto di assoluta eccellenza, produrrà grande variabilità dei risultati nei vini dell’ultimo millesimo.
L’“Anteprima Vendemmia”, l’annuale appuntamento promosso da Regione Piemonte e dai Vignaioli Piemontesi, è importante per presentare le prime valutazioni sulla vendemmia e tracciare una previsione sull’andamento dell’annata.
“Anteprima Vendemmia è da sempre l’occasione che riunisce l’intero mondo vitivinicolo per fare il punto non solo sulla qualità dei vini - ha spiegato l’assessore all’agricoltura Mino Taricco - che quest’anno danno valori eccellenti per la nostra regione, ma anche per affrontare le principali questioni sul tappeto. Il vitivinicolo è uno dei comparti strategici per il Piemonte, uno dei più strettamente connessi all’identità del territorio e uno dei più orientati all’export. Oggi questo settore sta attraversando una fase complessa e delicata, nella quale il rapporto euro-dollaro tende a penalizzare le nostre esportazioni mentre favorisce l’arrivo sul nostro mercato dei vini esteri. Per questo occorre una politica di valorizzazione forte e coordinata”.
Nella relazione dei Vignaioli Piemontesi sono stati presentati dati e valori sull’andamento della maturazione delle uve e le previsioni sulla qualità. Tutti i vitigni piemontesi mostrano nel 2009 livelli buoni/ottimi, ma spiccano in particolare i risultati di Barbera, Cortese, Freisa e Favorita, che hanno ottenuto le cinque stelle nel “voto alla vendemmia”.
Nell’appuntamento di Barolo, nei giorni passati, è stato consegnato anche il premio “Piemonte Anteprima Vendemmia 2009” al giornalista Sergio Miravalle, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e autorevole firma de “La Stampa”, che ha saputo nella sua attività raccontare, con passione e maestria, il vino e gli uomini di questo territorio.

Focus - Il Piemonte: 14 docg e presto la doc piemonte
Il vigneto Piemonte si estende su 51 mila ettari (6% del totale italiano, 840.000 ettari), vanta 14 docg e 46 doc. Nel 2009 la produzione è stata di 2.858.154 ettolitri (su circa 44,5 milioni nazionali).
Aziende - Sono 28 mila le aziende censite a indirizzo vitivinicolo su circa 112.000 aziende agricole totali, quelle operative sono circa 18.000. Le imprese industriali produttrici di vini e distillati sono 280 con 3.300 addetti. Le Cantine cooperative 54, con 15.000 soci.
Valore - Il valore del vino ai prezzi di base è di 335 milioni di euro (dato 2008), il 10% dell’intera produzione agricola regionale. Ammonta a 1 miliardo e 156 milioni di euro il valore dell’export di vino e distillati (+ 5% sul 2007), pari al 32% del valore dell’export agroalimentare piemontese; e al 20% dell’export vitivinicolo nazionale. Un terzo delle esportazioni è costituito Asti Spumante e Moscato d’Asti.
Consorzi - Sono 14 tra grandi e piccoli Consorzi di tutela che coprono tutte le Doc e Docg, 85% della produzione regionale; 13 le enoteche regionali e 33 botteghe del bino: rappresentano 4.200 produttori espositori e ospitano mediamente 800.000 visitatori all’anno (metà stranieri).
Ecovigneto - Su oltre il 50% dei vigneti, da quasi 20 anni, si praticano sistemi di produzioni ecocompatibili e agroambientali.
Doc Piemonte - La Doc Piemonte potrebbe essere una delle prime a ottenere il riconoscimento tra le quasi 300 richieste sul tavolo del Comitato Nazionale Vini. Lo crede possibile l’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco: “otto giorni fa sono stati forniti tutti i supplementi richiesti dall’organismo, abbiamo fatto l’impossibile per velocizzare la pratica e per ottenere anche la retroattività in modo che possa già utilizzabile per i vini del 2009”. La concessione della Doc Piemonte potrebbe rilanciare i consumi di vini di media qualità, contribuendo soprattutto alle vendite di Barbera e Dolcetto, ma su quest’opportunità il mondo vitivinicolo è diviso tra chi lo considera un buon antidoto alla crisi di mercato interno e chi, al contrario, un rischio per l’immagine del vino piemontese. La Doc Piemonte è una delle 32 richieste nate dalla nuova normativa europea per il riconoscimento delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche. Puntano a entrare nel registro europeo tre denominazioni interprovinciali (Piemonte, Asti, Alta Langa), tre vini alessandrini (Brachetto d’Acqui, Colli Tortonesi e Gavi), due astigiani (Barbera d’Asti, Ruché di Castagnole), 11 cuneesi (Alba, Barbera d’Alba, Barolo, Barbaresco, Colline Saluzzesi, Dogliani, Dolcetto d’Alba, Diano d’Alba, Langhe, Nebbiolo d’Alba, Roero), quattro torinesi (Canavese, Carema, Erbaluce di Caluso e Freisa di Chieri), nove del Nord Piemonte (Bocam Bramaterra, Gattinara, Ghemme, Lessona, Fara, Sizzano, Coste della Sesia, Colline Novaresi).

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