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ALFONSO RODA (ENOTECA EMILIA ROMAGNA): “QUANDO SI PROVA L’ORIGINALE, NON C’È IMITAZIONE CHE TENGA: QUANDO POI IL PIATTO TIPICO - TAGLIATELLA ALLA BOLOGNESE - SI GUSTA CON IL VINO AD HOC - SANGIOVESE DI ROMAGNA - IL PALATO NON PUÒ TORNARE INDIETRO …”

Italia

“Quando si prova l’originale, non c’è imitazione che tenga. Quando poi come in questa manifestazione i il piatto tipico si gusta accompagnato dal vino più appropriato il palato non può più tornare indietro. Quello tra Tagliatella alla Bolognese e Sangiovese di Romagna è un matrimonio inimitabile di tradizione e di gusto …”. Così parlò Gian Alfonso Roda, a capo dell’Enoteca regionale dell’Emilia Romagna, il partner per eccellenza del progetto International Day of Italian Cuisine, nato anche per sviluppare una lotta alla contraffazione che passi per l’esperienza dell’autentico. Insomma, “ad ogni cibo autentico, il suo vino ad hoc”. E per la tagliatella alla bolognese, protagonista del grande International Day of Italian Cuisine, organizzato dal Gvci - Gruppo Virtuale Chef Italiani (www.itchefs-gvci.com), in questi giorni, il successo è stato veramente mondiale e autentico: la grande ola contro la contraffazione dei prodotti italiani di qualità, che ha visto impegnati oltre 1.000 ristoratori italiani in tutto il mondo, dal 14 e il 17 gennaio, da New York a Stoccarda, si è tinta del rosso del vino che meglio di ogni altro si sposa con la Tagliatella al Ragù Bolognese per la sua rotondità, i tannini dolci e la sua struttura che lo rendono ideale per accompagnare il ragù di carne e la pasta tirata al mattarello. Tanti gli eventi che hanno consacrato il Sangiovese: dalle cene di gala alle degustazioni ufficiali a New York ed a Stoccarda, fino alle azioni di guerrilla marketing “in sede”, a Bologna, dove all’Aeroporto Marconi di Bologna tutti sono stati accolti “al ritmo” di tagliatelle e un calice di buon vino romagnolo.
Info: www.enotecaemiliaromagna.it

Focus - Coldiretti: Tagliatella bolognese è la più taroccata. La ricetta che spopola nel mondo “non è quella italiana”
E’ la tagliatella bolognese la più taroccata nel mondo. Lo afferma la Coldiretti che rileva come il termine ‘bolognese’ sia quello più usurpato della cucina italiana e venga utilizzato a livello internazionale per indicare “improbabili” sughi contenuti in vasetti o nei barattoli, oltre a campeggiare su strane confezioni di mortadella di tacchino e soprattutto, spiega l’organizzazione agricola, a essere usato in tutti i continenti come condimento degli spaghetti secondo una ricetta che spopola nel mondo, ma che è del tutto sconosciuta in Italia. Oltre alla tagliatella bolognese, taroccatissimi anche il tiramisù, al pasta alla norma e alla carbonara, la cotoletta alla milanese, la caprese e la pasta al pesto.
La Coldiretti è intervenuta contro i falsi Made in Italy nella Giornata mondiale delle cucine italiane (International day of italian cuisines - Idic), dedicata alle tagliatelle alla bolognese, dopo che in passato si era data attenzione agli spaghetti alla carbonara ed al risotto alla milanese. Un evento che ha coinvolto centinaia di cuochi, in oltre 70 paesi, impegnati a cucinare simultaneamente il famoso piatto, per dire no ai taroccamenti e alle falsificazioni della cucina e dei prodotti italiani nel mondo.
La Coldiretti invita a fare chiarezza su una invenzione per stranieri, molto diffusa all’estero ma completamente sconosciuta in Italia, come gli spaghetti alla bolognese, che indicano un condimento con sugo di pomodoro e polpettine (meatballs). Un combinazione “inesistente nella realtà gastronomica nazionale” che tuttavia è molto gettonata all’estero, come negli Stati Uniti o in Inghilterra, dove gli spaghetti alla bolognese sono stati addirittura indicati come piatto preferito, secondo un recente sondaggio su 700.000 persone effettuato dal sito www.tourchlocal.com.
Il campione della tagliatella (che riporta le misure esatte, secondo la tradizione) è depositato dal 16 aprile 1972 alla Camera di commercio di Bologna e prevede che la larghezza della tagliatella bolognese “cotta e servita in tavola” corrisponde alla 12.270ma parte dell’altezza della Torre degli asinelli e, precisamente alla misura di circa 8 millimetri. Questa larghezza a cottura corrisponde alla larghezza di millimetri sei e mezzo-sette al momento del taglio, a seconda della durezza della pasta. La ricetta del ragù alla bolognese è custodita dal 17 ottobre 1982 alla Camera di Commercio di Bologna e, nel documento ufficiale, si riporta che la ricetta del ragù classico bolognese prevede le seguenti componenti e quantità:
cartella di manzo (300 grammi), pancetta distesa (150 grammi), carota gialla (50 grammi), costa di sedano (50 grammi), cipolla (30 grammi) e salsa di pomodoro (5 cucchiai) oppure estratto triplo (20 grammi), vino bianco secco (mezzo bicchiere) e latte intero (un bicchiere).

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