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CON UNA PRODUZIONE A +10,4% E UN VALORE AGGIUNTO A +20%, L’AGRICOLTURA IN TOSCANA FA SEGNARE UN DECENNIO DI CRESCITA, SECONDO IL RAPPORTO ARSIA-IRPET 2009

Quasi 3 miliardi di euro di produzione annua realizzati da 80.000 aziende su una superficie agricola di oltre 800.000 ettari: è la fotografia dell’agricoltura in Toscana alla fine del primo decennio del Duemila. Ma in che modo questo scatto si differenzia da quello di dieci anni fa? Il rapporto Arsia-Irpet 2009 sull’economia rurale della Toscana evidenzia come il settore sia cresciuto: rispetto al Duemila, la produzione è aumentata di oltre il 10% e il valore aggiunto del 20%; l’agricoltura toscana ha aumentato il suo peso anche a livello nazionale, passando dal 4,6% al 5,3% del totale nazionale, con il dato della produzione italiana che, nello stesso periodo, è rimasto invariato; infine l’export, dove la Toscana ha mantenuto la sua posizione (raggiunge il 6% del totale delle esportazioni agroalimentari toscane) con una crescita di incidenza del settore primario (dal 17% al 19%) grazie alla crescita delle vendite di olio (dal 19% al 25%) e una lieve riduzione della quota di esportazioni del vino (dal 38% al 35%).

In particolare, il dato di scenario più significativo dell’ultimo decennio è l’aumento della produzione lorda vendibile, cresciuta del 10,4% per arrivare a quota 2 miliardi e 746 milioni di euro, e quello del valore aggiunto in termini reali (+20%), un risultato ottenuto soprattutto grazie alla crescita delle cosiddette coltivazioni legnose, come l’olivicoltura e la viticoltura, e all’affermarsi di nuove attività (in testa l’agriturismo).

Secondo il rapporto Arsia-Irpet 2009, accanto a quello della produzione, nel corso del decennio si è assistito a una sostanziale crescita del settore della trasformazione alimentare, sia per numero di imprese (+9,6%) che per occupati, e ad un ri-orientamento della distribuzione, che ha portato alla diminuzione delle aziende di piccole dimensioni a beneficio di quelle più grandi.

Altro fenomeno di grande evidenza nel corso del decennio è stato il costante calo nel numero di aziende (oggi 78.000, con un calo del 25,6%) cui ha fatto riscontro però un aumento della dimensione media (la superficie aziendale media è passata da 7 a 10 ettari) e una progressiva tendenza alla diversificazione delle loro funzioni: molte aziende hanno sviluppato iniziative orientate alla multifunzionalità, dall’agriturismo alla partecipazione a progetti di filiera corta, dall’agricoltura sociale alle agri-energie.

Tra i mercati di sbocco si è ulteriormente rafforzato il Nord America (dal 24 al 32%) rispetto all’Unione Europea e al Giappone, ma sono stati però fortemente privilegiati i mercati tradizionali, mentre ancora non risultano significativi le voci di export per i Paesi in via di espansione.

La recessione arrivata nel 2009, come registra il rapporto Arsia-Irpet, ha però colpito duramente la Toscana con il risultato di una caduta dei prezzi, della diminuzione della domanda, di incertezze legate all’avvio della riforma Pac. Difficoltà per il vino che ha registrato una sentita riduzione della domanda, ma i dati sulle produzioni sono incoraggianti: la vendemmia 2009 dovrebbe registrare un dato in aumento. In calo invece la produzione di olio d’oliva: la riduzione del raccolto 2009 è del 30-40%, fenomeno cui si aggiunge anche la marcata discesa dei prezzi dovuta alle eccedenze produttive dell’anno precedente. Segni meno caratterizzano anche le coltivazioni cerealicole. Con il 2009 si è anche interrotta il prolungato periodo di andamenti positivi sul piano delle esportazioni agroalimentari. La riduzione delle vendite all’estero è stata consistente (-9,1% nei primi 9 mesi 2009) e ha interessato tutti i principali comparti.

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