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VIA LIBERA DEL GOVERNO ALLA NUOVA LEGGE 164. FEDERDOC: “SI TRATTA DI UN PROVVEDIMENTO POSITIVO CAPACE DI CONIUGARE LE ESIGENZE DI SEMPLIFICAZIONE CON IL RIGORE DELLE REGOLE”

Italia
Riccardo Ricci Curbastro, presidente Federdoc

“La nuova Legge 164 è una buona legge perché introduce interessanti elementi di novità che, coniugando le esigenze di semplificazione con il rigore delle regole per un prodotto necessariamente da tutelare, fornisce agli addetti ai lavori gli strumenti più idonei per la buona gestione dei vini Dop e Igp”. E’ il primo commento del presidente Federdoc, Riccardo Ricci Curbastro, in rappresentanza dei consorzi di tutela delle denominazioni di origine dei vini italiani, rappresentativi di una produzione vitivinicola italiana dell’80%, dopo che il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo di riordino della legge sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini. “Si tratta - spiega - di un provvedimento positivo, una nuova legge, che può dare al comparto sia in termini di strumenti a disposizione sia per gli attori preposti alla gestione delle Denominazioni”.

L’unificazione dell’Albo dei vigneti Dop e l’Elenco delle vigne Igp, la denuncia delle uve unitamente alla dichiarazione vitivinicola, l’eliminazione dell’Albo degli imbottigliatori, il nuovo sistema di certificazione e controlli in capo ad un solo Ente sono esempi di razionalizzazione che “certamente semplificheranno il lavoro - ha aggiunto Ricci Curbastro - e ridurranno i tempi e i costi a carico dei produttori”.

Sul complesso delle nuove norme, Federdoc apprezza il lavoro del Ministero “per aver saputo interpretare le esigenze delle denominazioni italiane e dei consumatori con riguardo al rispetto della nuova normativa comunitaria, alla salvaguardia di alcune buone regole della vecchia 164/92, pur nella necessità della armonizzazione massima possibile con il sistema orizzontale delle Dop”.

“La scala piramidale dei vini italiani Docg, Doc e Igt è preservata - ha sottolineato il presidente di Federdoc - con regole differenziate a scalare in termini di rigore per quanto riguarda la produzione, certificazione, presentazione, controlli, vigilanza, che implicano necessariamente l’impegno di molti attori tra i quali anche i Consorzi di tutela”.

Con la nuova normativa i Consorzi preservano il loro ruolo fondamentale nella tutela, promozione e valorizzazione delle denominazioni, consolidandolo con le procedure dell’“erga omnes” (partecipazione alle iniziative dei consorzi anche da parte dei non soci) nel caso di una rappresentatività importante; acquisiscono nuove competenze in materia di gestione delle denominazioni, con possibilità di collaborare con le Istituzioni nel definire le regole di commercializzazione intese a regolare l’offerta, determinare le rese delle uve e del vino in base all’andamento del mercato, gestire i vigneti, modificare i disciplinari, proporre l’organismo di controllo o chiederne la revoca dell’incarico.

“Siamo soddisfatti per le competenze assegnate ai Consorzi - ha continuato Ricci Curbastro - evidentemente, il lavoro svolto negli anni di applicazione della Legge 164 in materia di tutela, promozione e fino a pochi mesi fa anche di controllo, tracciabilità e rintracciabilità ha determinato conferme e scelte ancora più importanti per i Consorzi e le Denominazioni”. “Faremo in modo - ha concluso il presidente - che il patrimonio storico di know-how, competenze e funzioni dei nostri consorzi crescano, con le ulteriori caratterizzazioni derivanti dalla nuova Legge. Questo deve essere lo stimolo per la crescita dei più piccoli e per la nascita di altri soggetti, rappresentanti delle Igt inclusi, che oggi mancano, con evidente danno per le rispettive produzioni”.

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