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RAPPORTO MEDIOBANCA SUL COMPARTO VINICOLO ITALIANO: FATTURATO AZIENDE -3% NEL 2009, MA SI ATTENDE UN 2010 IN CRESCITA O COMUNQUE STABILE

Il comparto vinicolo italiano ha chiuso in negativo il 2009 con un decremento del fatturato del 3,2% (contro il +2% del 2008), ma si attende un 2010 in crescita o comunque stabile. E’ il risultato dell’indagine a cura dell’Ufficio studi di Mediobanca, basata su interviste condotte sull’81% delle 99 principali società di capitali operanti nel settore con un fatturato di più di 25 milioni di euro.

Tra queste spiccano le Cantine Riunite e Civ che, insieme al Gruppo italiano vini, di cui detiene il 100%, ha fatturato l’anno scorso 437 milioni di euro (posizionandosi nella top ten internazionale) ed è sesta al mondo per la produzione di bottiglie (165 milioni nel 2008). Dalla ricerca emerge che il calo del fatturato è stato provocato soprattutto dalla componente export (-4,3%; rispetto al +4,6% nel 2008), mentre il decremento è stato più contenuto nel mercato interno (-2,2%, ma già marginalmente negativo nel 2008). Inoltre, l’anno scorso si è registrata una contrazione del 20% degli investimenti.

Il “panel” di società analizzate - rappresentativo di circa la metà dell’industria vinicola italiana - ha buone attese per il 2010. Quasi un terzo degli intervistati si dichiara ottimista e prevede una crescita superiore al 3%. Circa due terzi esprime aspettative stabili (variazioni delle vendite compresa tra + e -3%). Mentre solo il 35% formula previsioni al ribasso. In particolare, il 40% degli imprenditori si attende una ripresa dell’export.

L’indagine ha comparato i dati italiani con l’andamento delle undici principali società internazionali quotate in borsa, veri e propri “pezzi da novanta” (come, tra le prime cinque, l’americana Costellation Brands, l’australiana Foster’s, la sudafricana Distell, la cinese Yantai Changyu e la cilena Vina Concha y Toro). Il fatturato di queste “grandi” - che insieme contano per 11 miliardi di euro - è stato in lieve crescita nel 2008, anche se - come avvenuto per le società italiane - i margini industriali hanno segnato una progressiva erosione dai massimi del 2006. Ma la contrazione è inferiore: il margine operativo netto sul fatturato è stato del 16,6%; rispetto al 5,3% italiano. Il dato dell’indebitamento, invece, è più alto: il rapporto tra debiti finanziari e mezzi propri è pari al 133%, rispetto al 91,7% delle italiane. In particolare è significativo il dato sull’indice di borsa mondiale del settore vinicolo, sostanzialmente raddoppiato dal gennaio 2001. Ma, malgrado il dato positivo, nessuna società italiana ha ancora pensato di tentare l’avventura della quotazione.

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