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PROFESSIONE SOMMELIER, UNA DIVERSA APPLICAZIONE DELLA CULTURA VINICOLA CHE OGGI RICHIEDE SEMPRE MAGGIORI CONOSCENZE TECNICHE E STORICHE. PAROLA DI TERENZIO MEDRI, PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA SOMMELIER. E UNA PROFESSIONE IN CONTROTENDENZA...

È tempo di fare i conti con un dato di fatto: il comparto vitivinicolo è un settore ormai non più marginale, relegato alla produzione di beni di lusso o “non necessari” legati a vezzi e mode fini a se stesse. È invece cultura materiale: ciò che gli anglosassoni definiscono know-how adattato ed applicato alle esigenze dell’oggi. Ecco perché sempre più giovani scelgono di diventare sommelier. Si tratta di un’opportunità di lavoro legata a questo sistema culturale, un’attività per la quale è divenuta indispensabile “oltre ad un’adeguata formazione professionale, una grande capacità comunicativa, un’ampia cultura personale, conoscenza delle lingue straniere e un pizzico di psicologia, utile a comprendere gusti ed esigenze dei clienti”, come dice il presidente dell’Associazione italiana sommelier, Terenzio Medri. E l’Ais, la più grande associazione di categoria nel mondo, organizza corsi di formazione e master specialistici per diventare sommelier di alto livello, con una serie di lezioni dove si affrontano temi come la viticoltura, l’enologia, la tecnica della degustazione e del servizio per arrivare alla tecnica della degustazione del cibo e, soprattutto, dell’abbinamento cibo vino. Ma non basta una formazione di base, come tiene a sottolineare Medri: “È indispensabile un aggiornamento continuo, perché quello del vino è un settore in rapida evoluzione. Oggi infatti la clientela presente in hotel e ristoranti di alto livello, non richiede più un semplice consiglio sul vino con il quale accompagnare il proprio pasto, ma apprezza la capacità del sommelier di addentrarsi in particolari che riescano a svelare anche la storia, la cultura e le caratteristiche che contraddistinguono un’etichetta”.
“C’è una grande richiesta di sommelier, soprattutto sotto i 40 anni. Inoltre le retribuzioni sono molto buone, e si può arrivare anche a 3-4.000 euro mensili - sostiene Medri - per un professionista di alto livello. Il sommelier rappresenta una figura importante perchè quotidianamente sponsorizza eccellenze del nostro territorio in tutto il mondo. Credo che l’Italia debba “sfruttare” questo settore che sta vivendo un momento magico, e considerarlo come traino per la nostra economia”.

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