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CRESCE L’EXPORT DELLO SPUMANTE ITALIANO. +10% BOTTIGLIE IN 2009, +2% GIRO D’AFFARI, SU PREZZI ORIGINE A PORTATA DI TASCHE

Cresce il consumo e il valore degli spumanti italiani all’estero: nel 2009, sono state 193 milioni le bottiglie spedite sui mercati internazionali, per una crescita del 10,36% sui 173 milioni del 2008. In crescita anche il giro d’affari (+2%), pari a 1,880 miliardi di euro di valore al consumo. I dati sono stati diffusi dall’Osservatorio Economico Mercati & Consumi, che sottolinea anche come siano diventati 76 (8 in più sul 2008) i Paesi che importano direttamente spumanti italiani.

“A far crescere l’export di bollicine all’estero - osserva Giampietro Comolli, responsabile dell’Osservatorio Economico Mercati & Consumi - il prezzo all’origine contenuto delle bottiglie italiane che vengono incontro alle esigenze del consumatore sempre più attento al rapporto qualità/prezzo, e consentono inoltre margini di guadagno anche all’intermediazione”.

Il prezzo medio al consumo di una bottiglia di spumante italiano sui mercati esteri si è attestato nel 2009 a 9,73 euro; in Italia si è riscontrato un prezzo a bottiglia al consumo intorno a 4,95 euro (media per uno charmat) e 11,15 euro (media per un metodo classico).

Le migliori performance dell’export di bollicine nostrane si sono registrate in Paesi nuovi ed extra Ue, ad eccezione della Germania che segna +5% (secondo anno consecutivo positivo, dopo un 2006-2007 in forte frenata). Il Regno Unito continua a essere per il quinto anno il mercato europeo più attivo (+12% in volumi, ma con un calo del 10% del fatturato) e la Francia scopre le bollicine italiane (con volumi a +4% e valore a +8%); lo Champagne perde quota un po’ ovunque e in Italia se ne sono importate nel 2009 2 milioni di bottiglie in meno. Molto bene gli Stati Uniti, dove i volumi dell’export di spumanti sono aumentati del 14% e il giro d’affari è cresciuto dell’11%.

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