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ECCO IL “QUALITY CODE”. LO PROPONE A VINITALY DOMANI L’ITALIA DEL VINO, CONSORZIO CHE VUOL ALLARGARE I CONFINI DELLA QUALITA’

Arriva un nuovo “Quality Code”, di cui le aziende si sono dotate al fine di dare garanzie aggiuntive - rispetto alle norme cogenti - in termini di sicurezza alimentare, etica e tracciabilità delle produzioni. Lo propone l’8 aprile, a Vinitaly (ore 17, Sala Stampa - Palaexpo), il Consorzio Italia del Vino, costituito nel 2009 da un gruppo di aziende italiane di grande tradizione e rappresentatività nel mercato vitivinicolo nazionale ed internazionale (Banfi, Cantine Ferrari, Casa Vinicola Sartori, Casa vinicola Zonin, Gancia, Gruppo Italiano Vini, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Gruppo Santa Margherita, Tenuta La Palazza, Terredora). “Si tratta di un progetto altamente innovativo - spiega Ettore Nicoletto, amministratore delegato del Gruppo Santa Margherita e presidente di Italia del Vino - che, innanzitutto, evidenzia per la prima volta nel nostro Paese un nuovo modello di aggregazione e di confronto tra imprese”.

“Il nostro, infatti, è un Consorzio privato - aggiunge Nicoletto - nato non solo per fare promozione ma anche per aprirsi ad un confronto permanente e trasparente tra imprese e per dotarsi di un codice di comportamento in grado di dare garanzie aggiuntive sia sulla qualità dei prodotti che dei processi. Per questa ragione abbiamo avviato un protocollo di analisi e di controllo delle nostre produzioni su indicatori fino ad ora mai utilizzati nella prassi comune”.

Un nuovo “quality code” che offre anche una nuova modalità di relazione con il trade. “Vogliamo dare certezze aggiuntive al trade e ai consumatori - spiega Nicoletto - sottoponendo le nostre produzioni a controlli ed analisi che coinvolgeranno oltre 100 diversi indicatori”. Un “codice di comportamento” che coinvolge anche etica produttiva e sostenibilità ambientale.

“Questo nuovo “quality code” - sottolinea il presidente di Italia del Vino - è stato concepito per dare maggiori garanzie anche in termini di sostenibilità ambientale delle nostre produzioni nonché di rispetto di norme etiche in relazione, soprattutto, alla trasparenza dei prezzi che siano garanzia di tutti i soggetti della filiera. Su questo fronte il nostro Consorzio sarà fortemente impegnato in quanto siamo convinti che l’attuale pericolosissimo abbassamento dei prezzi non solo determina perdita di competitività del nostro sistema produttivo ma inserisce anche il rischio di pericolose derive sul fronte della qualità dei vini. Andare sotto certi livelli di prezzi, pertanto, non solo è eticamente scorretto ma è anche pericoloso. Su questo fronte, grazie alla collaborazione con Unione Italiana Vini, stiamo lavorando anche con le principali catene distributive italiane perché è un tema che coinvolge tutta la filiera produttiva e tutti dobbiamo sentirci responsabili. Per questo noi consideriamo la sostenibilità economica un tema di etica produttiva. Produrre senza poterne ricavare reddito è economicamente ed eticamente scorretto. Garantire prodotti che siano sostenibili dal punto di vista economico che garantiscano equilibrio all’interno dei diversi segmenti della filiera produttiva è la miglior garanzia che si possa dare al consumatore finale. Proprio dove non c’è equilibrio si annidano i rischi sulla qualità del prodotto finale”.

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