02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

LA LEGGE 164 SMETTE DI ESISTERE, SOSTITUITA DAL DECRETO LEGISLATIVO 61: “LA “LEGGE” VINICOLA PIÙ AUTOLESIONISTA, PIÙ COSTOSA E COMPLICATA AL MONDO”. LO RILEVA ARMANDO BOTTEON DA 30 ANNI ALLA GUIDA DELLA RIVISTA “LEGISLAZIONE VINICOLA”

Italia
La nuova legge quadro del mondo del vino

Dal prossimo 11 maggio, la legge 164/1992 cesserà di esistere (insieme al Dpr 12 luglio 1963, n. 930 (la prima legge sui Doc del dopoguerra), che sino ad ora “aveva resistito”), sostituita dal Decreto Legislativo n. 61 dell’8 aprile 2010, ovvero la nuova cornice normativa che regola gran parte del mondo enologico italiano, che, a ben guardare, arriva con quasi 3 mesi di ritardo sulla scadenza, il 29 gennaio 2010, prevista dalla legge delega n. 88/2009 (articolo 15).
Un passo importante, almeno giudicato tale dalla stragrande maggioranza degli addetti ai lavori, ma che, in realtà, continua a far discutere. Questo nuovo testo legislativo rischia di essere “la “legge” vinicola più autolesionista, più costosa e complicata al mondo - spiega Armando Botteon, da trenta anni curatore della rivista “Legislazione vinicola” - che andrà a pesare sul già affaticato budget del mondo vinicolo onesto, del miglioramento vero della qualità e dei consumatori, creando nuove difficoltà”.
Le obbiezioni mosse da Botteon sono principalmente rivolte all’impianto del sistema dei controlli che “a differenza del resto d’Europa ha recepito i controlli in forma sistematica e non a campione o a scandaglio, come pure le direttive europee avrebbero permesso, finendo con il pesare decisamente sulla gestione aziendale in una sorta di corsa alla complicazione, piuttosto che alla semplificazione, tanto decantata da più parti. Il sistema di documentazioni basato sullo Schedario Vitivinicolo, infatti, è sì una semplificazioni, ma teoricamente positiva, perché è un sistema che dipende tutto dalla efficienza di chi lo gestisce, vale a dire di coloro i quali negli ultimi anni hanno creato quella organizzazione informatica sulle dichiarazioni di produzione che tutti ben conoscono e che - aggiunge Botteon - da quando esiste, non consente più di avere dati statistici aggiornati e completi sulla produzione nazionale”.
“Non siamo riusciti neppure ad includere in un unico testo unico tutto il variegato panorama vitienologico italiano, costruendo soltanto un decreto legislativo per Igt Doc e Docg - prosegue Botteon - e non abbiamo predisposto un percorso legislativo “ponte” fra la legge 164/1992 ed il Decreto Legislativo n. 61, che chiarisse competenze e validità delle azioni nate a cavallo dell’approvazione del decreto, che produrrà, naturalmente, sfalzature e contestazioni”.
Un quadro normativo che si rivela debole anche dal punto di vista delle sanzioni per chi commette illeciti “che passano da cifre esageratamente alte quali quelle della 164/92 a quelle del Decreto Legislativo n. 61, talvolta troppo basse - prosegue il direttore di Legislazione Vinicola - un vero e proprio incentivo a frodare alla grande, e del tutto slegate da altre norme in materia”.
Franco Pallini

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli