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NON TUTTO IL MALE VIEN PER NUOCERE: L’EURO DEBOLE AIUTA L’EXPORT DI VINO DELLE CANTINE ITALIANE NEGLI STATI UNITI

Non è un momento facile per l’euro, che continua la sua discesa sul dollaro, ma c’è chi è pronto a trarre vantaggi da questa debolezza: sono le cantine che esportano negli Stati Uniti, che grazie al cambio favorevole (oggi un euro vale 1,23 dollari) dovrebbero essere facilitate nella penetrazione del mercato a stelle & strisce, sulla via per diventare il più importante del mondo. Una via di fuga quasi obbligata per i produttori italiani, visto che i consumi interni continuano a calare - dai 37 milioni di ettolitri di fine anni ’80 siamo scesi a meno di 25 milioni di ettolitri, pari al 30% in meno. “Non c’è dubbio che l’attuale cambio offra maggiori opportunità per chi esporta negli Usa - dice Fausto Peratoner, direttore della La Vis, una delle più importanti cooperative trentine - negli ultimi due anni abbiamo sofferto molto per il super-euro, tanto che era consuetudine accordarci con i distributori e gli importatori per “supportare” in qualche modo lo svantaggio. Oggi queste marginalità possono invece essere recuperate e destinate ad attività di promozione. Ovviamente dobbiamo mantenere aspettative realistiche: godere di un cambio favorevole non significa vedere schizzare alle stelle il nostro export”.

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