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COSA FARÀ IL PRESIDENTE DEL CONSORZIO DEL BRUNELLO DI MONTALCINO? EZIO RIVELLA, ALL’INDOMANI DELLA SUA NOMINA, SPIEGA, IN ESCLUSIVA A WINENEWS, IL SUO PIANO DI RILANCIO PER UNA DELLE ZONE VITI-VINICOLE PIÙ IMPORTANTI AL MONDO

Italia
Ezio Rivella

Ecco le prime parole di Ezio Rivella, una vita nel mondo del vino italiano, da presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, l’ennesima carica di rilievo che si somma al suo ragguardevole curriculum, rilasciate in esclusiva a WineNews all’indomani della sua nomina.

“Sono contento - dichiara il Cavalier Rivella - per questa nomina e, soprattutto, sono contento del fatto che, in questo nuovo consiglio di amministrazione, siamo riusciti a compattare tutte le varie “anime”, comprese quelle più critiche. Sono tutte persone per bene che vogliono lavorare per il Brunello e il suo territorio. Ora mi aspetta e ci aspetta soltanto un grande impegno nel nome di una causa comune”.

Ma, dal punto di vista operativo, che cosa bisognerà fare per prima cosa? “Le cose da fare sono tante - afferma il presidente - soprattutto in un momento nel quale il Brunello di Montalcino si trova su un piano inclinato e rischia seriamente di scivolare sempre più in basso. Questa tendenza va decisamente invertita”.

Rivella e il nuovo consiglio d’amministrazione, che comprende tre vicepresidenti: Donatella Cinelli Colombini, Marco Cortonesi e Giancarlo Pacenti, hanno peraltro già individuato alcune priorità: “bisogna accreditare il Consorzio come interlocutore affidabile per tutti i produttori - spiega Rivella - innalzare il livello qualitativo dei nostri vini, che non è rappresentato solo dal rispetto di un disciplinare, ma è fatto da un lavoro giornaliero e puntiglioso in vigna e in cantina; concentrare la domanda e l’offerta, incanalando le eccedenze nel Consorzio così che possa svolgere il ruolo di una sorta di “calmiere” dei prezzi, oggi in caduta libera; aumentare i controlli dal punto di vista degli standard qualitativi dei nostri vini, fornendo un’adeguata assistenza ai produttori; concludere la trattativa già in corso con il Monte dei Paschi di Siena per la fornitura di un ausilio finanziario verso i produttori che sono costretti a stoccare i loro vini, in attesa di tempi migliori”.

A chi si aspettava dirompenti cambiamenti di indirizzo, specie sul versante della composizione ampelografica del disciplinare di produzione del Brunello di Montalcino, le parole del presidente Ezio Rivella suoneranno, dunque, decisamente sorprendenti.
Ma già si conoscevano gli indirizzi generali del nuovo consiglio d’amministrazione del Consorzio del Brunello di Montalcino, che aveva accettato all’unanimità il ventaglio di proposte sottoposto da Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori (di seguito allegato) e che non prevede cambiamenti al disciplinare, almeno nella composizione del Brunello che resta Sangiovese in purezza.

Focus - Le proposte per il Consorzio del Brunello di Coldiretti, Confagricoltura, Cia -Confederazione Italiana Agricoltori

- Brunello di Montalcino: fermo restante che deve rimanere prodotto dalle sole uve di Sangiovese di Montalcino affinate 4 anni, riteniamo che sia necessario proporre all’assemblea alcune modifiche tecniche che lo adeguino alla nuova 164 e all’Ocm vino; va studiata la conferma sul disciplinare della resa per ettaro votata dall’assemblea fin dal 2006;

- valutare la riorganizzazione del Rosso di Montalcino e del Sant’Antimo che parta da un’attenta analisi dello stato dei fatti e sia capace di enfatizzare il connubio territorio-vino per attuare una seria politica di rilancio;

- vontinuare a garantire i clienti sulla qualità, sulla territorialità e sul rispetto delle regole nella produzione di vini a Montalcino, valutando anche l’utilizzo di nuovi e comprovati metodi scientifici;

- continuare a implementare le attività di promozione dei vini di Montalcino, cercando di incentivare la presenza del maggior numero di aziende nei vari eventi;

- la nuova 164 autorizza il Consorzio a dotarsi di personale e/o strutture qualificate per servizi alle aziende (interpreti, sommelier ...) e per svolgere attività di formazione e crescita professionale nel marketing e nella promozione, aperto a tutti i soci; riteniamo che si debba valutare l’attuazione di questa possibilità;

- Vanno valutati nuovi format per gli eventi ed un ulteriore sforzo per l’immagine del Consorzio, se del caso avvalendosi di strutture o soggetti esterni qualificati;

- la struttura burocratica del Consorzio va ottimizzata e le risorse disponibili da questa azione dovranno essere sfruttate per incrementare la spesa promozionale;

- va incentivato e migliorato lo scambio di notizie fra soci e struttura;

- valutare la possibilità di dimensionare la produzione in base alle stelle, riducendola o ampliandola sulla base della qualità dell’annata e del potenziale di vendibilità;

- valutare la reintroduzione di un enologo e di una commissione interna che anticipi quella della Camera di Commercio;

- incentivare, consolidare e promuovere il borsino del vino in seno al Consorzio facilitando lo scambio dei vini sfusi o con bottiglia non etichettata fra i produttori.

Chi è - Ezio Rivella, ecco il suo curriculum ...

Nato a Castagnole Lanze (Asti) 77 anni fa, Ezio Rivella è uno dei personaggi del vino più conosciuti al mondo: è stato il “fondatore” della Castello Banfi (nel 1977), la cantina che ha fatto conoscere il Brunello di Montalcino nel mondo, un impegno grazie al quale nel 1985 è stato nominato Cavaliere al Merito del Lavoro. Rivella è stato anche presidente dell’Organisation Internationale de la Vigne et du Vin (Oiv), di Assoenologi, dell’Unione Italiana Vini, del Comitato Nazionale Vini a Denominazione di Origine, dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino, dell’Accademie International du Vin, oltre che vincitore di numerosi premi e riconoscimenti ed autore di tante pubblicazioni.

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