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LAURA LA TORRE, DIRETTORE GENERALE DELL’ISPETTORATO CONTROLLO QUALITÀ E REPRESSIONE FRODI, A WINENEWS: “GIUSTI I CONTROLLI SUI VINI IGP, PERCHÈ ALTRIMENTI SI DISTORCEREBBE LA CONCORRENZA. L’ISPETTORATO PUÒ FARE I CONTROLLI, MA SOLO A CAMPIONE ...”

Italia
Laura La Torre

Per Laura La Torre, direttore generale della Direzione della vigilanza della qualità e della tutela del consumatore dell’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi, i vini ad Igp, come i loro “fratelli” Dop, debbono essere sottoposti al medesimo controllo. Da più parti, a riguardo, erano arrivate critiche sulla scelta del legislatore (decreto legge n. 61 - 8 aprile 2010) di procedere a controlli a tappeto anche sui vini ad Igp, specialmente rispetto alla situazione particolarmente delicata dei mercati, che avrebbe dovuto indurre ad una maggiore considerazione degli aggravi di spesa soprattutto per le aziende di piccola o media dimensione (si veda, a proposito, l’articolo www.winenews.it/index.php?c=detail&id=19513&dc=15), ma la puntualizzazione della dirigente Laura La Torre sposta l’argomento su un piano altrettanto importante, vale a dire quello della concorrenza.
“Attualmente i vini ad Igt, ora ad Igp - spiega il direttore generale della Direzione dell’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi - non sono controllati come i vini a Dop, perché sono controllati dal nostro ispettorato direttamente, perché al momento soltanto i vini a Dop sono controllati con un piano dei controlli preciso, così come peraltro chiede il regolamento comunitario. Io, personalmente, ritengo che sia giusto - prosegue Laura La Torre - che, anche i vini ad Igp, siano controllati allo stesso modo dei Dop, perché nella nuova normativa comunitaria i vini Dop e Igp non sono più due vini di categorie diverse, mentre prima nella nostra legislazione i vini Doc e Docg erano vini di qualità, mentre gli Igt erano vini da tavola. Adesso, di fatto, la normativa europea equipara - puntualizza La Torre - le due tipologie, quindi, a mio avviso, ci sarebbe una distorsione della concorrenza se noi facessimo controllare soltanto i vini Dop e non gli Igp. Il nostro ispettorato può fare i controlli sulle Igp, ma soltanto a campione, dovremmo avere più risorse umane per poter procedere al 100% dei produttori”.
La questione è tornata sul tappeto anche nella presentazione del libro “La tutela delle Dop e delle Igp”, tenuta il 4 giugno a Siena, nella “Settimana dei Vini” n. 43, organizzata dal direttore generale dell’Enoteca Italiana, dove l’autrice Laura La Torre ha ribadito l’esigenza di istituire i controlli anche per i vini ad Igp ed ha spiegato che il suo ufficio di concerto con le regioni (prima fra tutte la Toscana) sta costruendo un piano dei controlli adeguato per i vini ad Igp, tenendo conto però delle problematiche di mercato e quindi cercando di calibrarlo in maniera più blanda.
La dirigente Laura La Torre ha anche risposto a chi accusava questo provvedimento legislativo di indeterminatezza rispetto alle cifre delle ammende per le varie pratiche illegittime previste dalla legge, fornendo le cifre precise delle multe (il “range” va dai 500 ai 40.000 euro) e dichiarando che in questo modo si otteneva “il superamento della sproporzione delle multe della vecchia Legge 164, sia in basso che in alto, proponendo cifre giuste e capaci di confermare il valore sia economico, ma senza rovinare nessuno, sia morale, delle infrazioni”.

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