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IL BEN RYE’ DONNAFUGATA E’ IL “VINO DEL CUORE” DEI SINDACI ITALIANI: IL PASSITO DI PANTELLERIA VINCE “LA SELEZIONE DEL SINDACO 2010”, CONCORSO DELLE CITTA’ DEL VINO

Italia
Ecco il Ben Ryè

Una panoramica completa dei vini che nascono dai vitigni autoctoni di tutte le regioni del Belpaese, alcuni meno noti, altri celebri ed apprezzati a livello internazionale, ma anche uno “sguardo” alla piccola produzione enologica di qualità del Vecchio Continente - dalla Francia alla Germania, dalla Grecia al Portogallo, dalla Romania al Lussemburgo fino all’Arzebaijan - interpreti fedeli del proprio territorio e capaci di fornire indicazioni preziose sugli orientamenti futuri del panorama vitivinicolo nazionale ed europeo. Il miglior interprete di questa filosofia è il Passito di Pantelleria Ben Ryè 2008 di Donnafugata, una delle firme enologiche più famose di Sicilia, che si aggiudica la “gran medaglia d’oro” alla “Selezione del Sindaco 2010”, concorso enologico internazionale delle Città del Vino con il Patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, unica rassegna vitivinicola che prevede la partecipazione congiunta dell’azienda che produce il vino e del Comune in cui sono localizzati i vigneti, riservata ai vini Docg, Doc e Igt il cui quantitativo di produzione è compreso tra le 1.000 e le 50.000 bottiglie. L’appuntamento con l’“incoronazione” del “vino del cuore” dei sindaci italiani, è il 6 luglio all’Aranciera di San Sisto a Roma (info: www.cittadelvino.it).
“La partecipazione di vini provenienti da tutte le regioni italiane, nessuna esclusa - sottolinea il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli - insieme agli importanti risultati ottenuti dalle etichette presentate in gara da molti comuni d’Europa, il successo dei vitigni autoctoni e delle piccole aziende e l’aumento del numero dei commissari stranieri in giuria, sono la conferma del respiro sempre più internazionale del concorso, che vede ogni anno, una partecipazione crescente delle aziende italiane ed europee e dei sindaci loro testimonial”.
Ecco allora la “top 10” dei vini che, sottoposti ad una degustazione nel rispetto dei parametri Oiv, effettuata da oltre 80 giudici tra enologici, enotecnici, assaggiatori, sommelier e giornalisti del settore di livello internazionale, ospiti a Brindisi in Puglia - in collaborazione Regione Puglia, Provincia, Comune e Cciaa di Brindisi - hanno ottenuto il punteggio più elevato, tra gli oltre 1.100 vini presentati in concorso da più di 200 comuni: alla “gran medaglia d’oro” Ben Ryè 2008 Donnafugata, che ha ottenuto il massimo punteggio, seguono le gran medaglie d’oro (riconoscimento assegnato ai vini che superano i 92 centesimi di valutazione) dell’Alto Adige Lagrein Riserva Puntay 2007 e dell’Alto Adige Moscato Giallo Barleit 2009, entrambi della cantina Erste & Neue di Caldaro sulla Strada del Vino (Bolzano); tra le medaglie d’oro, ai primi posti, il Colli Eugani Fior d’Arancio Passito 2007 della cantina Ca’ Lustra di Cinto Euganeo (Padova), il Marsala Riserva del Centenario 1980 Doc prodotto dalla Carlo Pellegrino a Marsala (Trapani), il Veneto Racimus Igt Cabernet 2004 della cantina Cottini di Fumane (Verona), e, a seguire, il Colli Perugini Rosso L’Arringatore 2006 dell’azienda Goretti di Perugia, il Colli Euganei Fior d’Arancio Passito 2006 che Villa Sceriman produce a Vo’ Euganeo (Padova), il Sicilia Egisto Grillo 2009 della Orestiadi di Gibellina (Trapani) e il Salice Salentino Rosso Limitone dei Greci 2006 della cantina Paolo Leo di San Donaci (Brindisi).
Nel medagliere delle regioni italiane del concorso delle Città del Vino - in collaborazione con Recevin-Rete Europea delle Città del Vino e con il patrocinio scientifico dell’Organisation Internazionale de la Vigne e du Vin - vede in testa il Veneto, seguito dalla Sicilia e dalla Puglia; i vini del Portogallo hanno fatto registrare le migliori performances tra i Paesi europei.
“A parte qualche “buon intruso” romeno o portoghese, il concorso conferma il trend in crescita della qualità e validità dei vini italiani, anche al di là della dimensione dei prodotti più noti agli scenari internazionali e dei marchi più celebri”, spiega Roberto Cipresso, uno dei più famosi enologi italiani, in giuria del concorso, secondo il quale “per un winemaker la partecipazione in commissione ad un concorso come questo, che si concentra soprattutto sui vini emergenti e su varietà particolari, è estremamente interessante, per conoscere le tendenze meno note e più diffuse e gli orientamenti futuri del mondo del vino italiano”. Arina Oana Antoce, docente dell’Universitatea de Stiinte Agronomice si Medicina Veterinara Bucuresti, e in giuria del concorso, spieg, invece, che “sempre di più la “Selezione del Sindaco” sta diventando un'occasione unica per conoscere ed assaggiare i più rappresentativi vini italiani prodotti da vitigni autoctoni”.

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