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VINO ITALIANO: LE ESPORTAZIONI CRESCONO IN VOLUME MA DIMINUISCONO IN VALORE, IL MERCATO INTERNO FRENA SIA IN QUANTITÀ CHE IN VALORI. E LA GDO CONTA SEMPRE DI PIÙ. LO STATO DELL’ARTE NELL’ASSEMBLEA DI FEDERVINI A ROMA. MA ARRIVANO SEGNALI POSITIVI ...

Italia
Lamberto Vallarino Gancia, presidente Federvini

Cresce in volume, scende in valore: ecco il bilancio 2009 dell’export dell’Italia del vino nei numeri dell’Osservatorio Federvini, presentati oggi a Roma per l’assemblea annuale della federazione di
Confindustria. Una situazione a cui si aggiunge la frenata sul mercato interno, sia in volumi che in valore, dove la gdo conta sempre di più ed è il canale distributivo più diffuso, dove aumenta il valore del prezzo medio delle confezioni di vino, dalla classica bottiglia al bag in box, passando per il brik. Dall’export, dunque, che rappresenta la prima e fondamentale valvola di sfogo per i produttori italiani, arrivano segnali in chiaro scuro.

L’esportazione di vini e mosti made in Italy è stata di 19.203.915 ettolitri nel 2009 sui 17.508.661 del 2008 con un incremento del 9,7%, mentre in termini di valore il 2009 ha toccato i 3.469.353.442 euro sui 3.603.372.600 del 2008 con un decremento del 3,7%. Gli ettolitri di vino Vqprd esportati nel 2009 sono stati 4.197.745 sui 4.359.313 del 2008 (-3,7%), per un valore di 1.382.243.230 euro sui 1.498.939.238 del 2008 (-7,8%). Gli ettolitri di vino da tavola esportati nel 2009 sono 11.631.688 sui 10.045.620 del 2008 con un incremento del 15,8% e un valore cresciuto dell’1,2% sul 2008 (1.368.857.754 euro su 1.352.804.285). Nel 2009, i principali Paesi di destinazione di vini e mosti italiani sono per quantità la Germania (6,5 milioni di ettolitri), il Regno Unito (2,7), gli Stati Uniti (2,4), la Francia (1,28), la Svizzera (0,70), la Russia (0,66), il Canada (0,61), la Repubblica Ceca (0,55), I Paesi Bassi (0,41), l’Austria (0,36), la Svezia (0,35), il Giappone (0,32), il Belgio e la Danimarca (0,30), la Spagna (0,22). In termini di valore primeggia ancora la Germania (798 milioni di euro), seguita da Stati Uniti (742), Regno Unito (453), Svizzera (231), Canada (191), Danimarca (100), Giappone (98), Francia (90), Paesi Bassi (89), Svezia (83), Austria (71), Russia (66), Belgio (65), Spagna e Norvegia (36). Ancora poco significative le esportazioni in Cina (volume: 79.703 ettolitri (2009) contro gli 84. 877 (2008) -6,1%; valore: 19.614.258 euro (2009), 15.161.467 euro (2008) +29,4%) da più parti indicata come una specie di nuovo “eldorado”. Diminuisce, infine, l’importazione di vini e mosti nel nostro Paese:1.452.674 ettolitri nel 2009, sui 1.828.516 ettolitri del 2008 (-20,6%); in valore 250.389.629 euro (2009) e 326.244.421 (2008), pari a -23,3%.

Focus - E nel mercato interno calano volumi e valori

Frenano le vendite di vino sul mercato interno, sia in valore (-2,3%) che in volume (-0,6%): lo dice la ricerca AC Nielsen realizzata per Federvini sull’andamento del comparto vino nel 2009. A gennaio 2009 il valore delle vendite del settore vino era infatti pari a 1.637 milioni di euro, mentre a gennaio 2010 è sceso a 1.628 milioni di euro; a gennaio 2009 i volumi venduti erano di 7,47 milioni di ettolitri, mentre a gennaio 2010 sono scesi a 7,30 milioni di ettolitri. Tra i canali di vendita, la parte del leone spetta a iper e supermercati, che totalizzano una quota del 65,5% in valore e del 57,9% in volume, seguiti da libero servizio (rispettivamente 15,7% e 15,6%), discount (9,8% e 17,3%) e grocery (9% e 9,2%). Tutti i canali, nessuno escluso, evidenziano però nell’ultimo anno un andamento negativo nelle vendite di vino. Tra i vari formati, la bottiglia di vetro da 0,75 litri detiene il primato delle preferenze, con il 37,9% della quota di mercato, seguito dal brick (33,2%), dalla bottiglia di vetro da 1,5 litri (13,7%), dal vetro in altri formati (11,7%) e dalla plastica (3,5%). Si conferma per l’ultimo anno una leggera crescita del vetro nel formato da 0,75 litri, pari all’1,4%.
Passando al comparto liquori, la ricerca Nielsen stima che nel 2009 la dimensione del mercato italiano sia pari a 169,9 milioni di litri, mentre se si considerano liquori, spumanti e champagne si arrivi a 252,8 milioni di litri. Rispetto al 2008, nel 2009 il comparto liquori è diminuito in quantità del 2,8%, mentre il settore liquori+spumanti+champagne ha subito una diminuzione dell’1,6%. Per quanto riguarda invece i consumi, nel 2009 il 54,5% è avvenuto fuori casa, mentre il 45,5% all’interno delle pareti domestiche.

Interessante la suddivisione nel mercato italiano delle diverse specialità, sempre all’interno del vasto comparto che unisce liquori, spumanti e champagne: gli spumanti primeggiano con 78,8 milioni di litri, seguiti a grande distanza dagli aperitivi alcolici sodati (20,3 milioni di litri), da amari, chine e fernet (19,7), grappe (19,1), aperitivi alcolici normali (14,9), rhum (13,3), vermouth (11,3), whisky (10,9), eccetera.

Nel 2009 le specialità che evidenziano una performance positiva sul 2008 sono gli aperitivi alcolici normali (+3,4% in volume) e gli spumanti (+1,3%), mentre tutti gli altri hanno subito diminuzioni, con il picco in negativo del cognac, che ha perso il 13,9%.

Focus - Vino e Gdo, nel 2009 cresce il valore del vino confezionato

Cresce il valore del vino confezionato venduto nella Gdo italiana, dalla classica bottiglia al bag in box: nel 2009 si parla di 1.406 milioni di euro per 574,9 milioni di ettolitri di vino, con valore in crescita del 2,5% e il volume in calo dello 0,2% sul 2008, e un prezzo medio a confezione di 2,45 euro. Lo dice la ricerca Symphony Iri Group per Federvini. E i dati di gennaio-aprile 2010 confermano il trend, con il valore che cresce dello 0,2, il volume che si comprime dello 0,3, mentre il prezzo medio si attesta su 2,40 euro. 445,7 i milioni di euro incassati dalla Gdo, per la vendita di 185,8 milioni di litri di vino.

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