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IL PREMIO “MARISA BELLISARIO” 2010, DEDICATO ALLE MIGLIORI IMPRENDITRICI D’ITALIA, SARÀ ASSEGNATO IL 18 GIUGNO A MARIA GRAZIA LUNGAROTTI, VIGNAIOLA UMBRA E AMBASCIATRICE DELL’ENOLOGIA NAZIONALE NEL MONDO

Italia
Ecco le Lungarotti: Chiara, Maria Grazia e Maria Teresa

C’è anche una grande signora del vino italiano tra le vincitrici delle “Mele d’Oro” del Premio “Marisa Bellisario” 2010, il premio assegnato alle imprenditrici italiane e dedicato alla memoria di Marisa Bellisario, una delle manager più affermate nel mondo. È Maria Grazia Lungarotti, della famosa cantina umbra, ambasciatrice del made in Italy del vino con la promozione delle etichette di famiglia (sua la creazione del nome Rubesco) e della cultura con la creazione del Museo del Vino, nato nel 1974, e del Museo dell’Olivo e dell’Olio. A lei si deve infatti una visione del vino non solo come semplice prodotto della terra, ma come segno vitale della cultura italiana.
“Un premio così prestigioso non può che rendermi felice e onorata. Oltre all’impegno di tanti anni di lavoro intenso e appassionato, viene premiato con me anche un settore importante dell’economia italiana: il vino che è parte viva della cultura del nostro Paese” commenta Maria Grazia Lungarotti.
I premi 2010, la XXII, dedicata al tema “Donne motore per lo sviluppo”, saranno assegnati il 18 giugno in una cerimonia all’Auditorium della Tecnica, in Confindustria di Roma, alla presenza dei Ministri Giulio Tremonti e Maurizio Sacconi.

Focus - Chi era Marisa Bellisario
Nata a Ceva (Cuneo), nel 1935, Marisa Bellisario si laurea in discipline economiche presso l’Università di Torino nel 1959, per approdare quindi alla divisione elettronica dell’Olivetti. Con la cessione del settore della divisione elettronica alla Generel Elettric, Marisa Bellisario si sposta negli Usa, dove nel 1979 assume la conduzione della Olivetti Corporation of America, in qualità di presidente.
Tornata in Italia due anni più tardi, prende in mano la Italtel e attua un coraggioso piano di ristrutturazione, portando in soli tre anni il fatturato a 1.300 miliardi, con un cospicuo attivo: una politica aziendale ancora ricordata come un modello innovativo di rilancio. Nel 1984 accettò l’invito a far parte della Commissione Nazionale per la realizzazione della parità tra uomo e donna, istituita quello stesso anno dal presidente del Consiglio Bettino Craxi.
Stroncata nel 1988 da una malattia, la sua vita rimane un modello di imprenditoria femminile ancora oggi di esempio nel nostro paese: per questo a lei sono intitolati la Fondazione e il Premio che ogni anno viene assegnato alle donne che si sono distinte nel mondo dell’imprenditoria e della dirigenza.

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