02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

“VINITALY” TORNA A MOSCA E SAN PIETROBURGO (15/17 GIUGNO) ED E’ RECORD DI AZIENDE (OLTRE 80). FOCUS: NEL PRIMO BIMESTRE 2010, L’EXPORT DI VINI ITALIANI, IN RUSSIA, E’ CRESCIUTO DI 7 VOLTE SUL 2009. CURIOSITA’: NASCE “WIKIPEDIA” DEL VINO ITALIANO

Italia
Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere

Oltre 80 aziende, tra cantine, consorzi ed importatori, si preparano ad essere protagoniste di incontri, workshop e momenti di formazione dedicati ad una piazza che vede crescere di anno in anno il consumo di vini italiani e apprezza sempre di più il “made in Italy” enogastronomico, a iniziare dall’olio extravergine d’oliva e dalla pasta. Oggi e domani, Vinitaly torna a Mosca e San Pietroburgo e fa registrare il record di aziende partecipanti per l’edizione n. 7 di “Vinitaly Russia”, tappa n. 5 del “Vinitaly World Tour”, promosso da Veronafiere, Unione Italiana Vini, Buonitalia Spa e Unaprol, in collaborazione con l’Ice, dopo India, Singapore, New York e l’Us Tour a Miami e Palm Beach (info: www.vinitaly.com).
“Il boom di aziende che sono a Vinitaly Russia - sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale Veronafiere - conferma l’importanza di questo mercato per la nostra filiera vitivinicola e per il made in Italy, che con “Vinitaly World Tour” è al centro dell’attività promozionale che Veronafiere svolge, da oltre 10 anni, in particolare a favore del processo di internazionalizzazione del vino italiano”.
Fedele alla formula, Vinitaly Russia si presenta come un workshop continuativo nel quale le aziende incontrano la catena del valore presente sul territorio, ovvero operatori, ristoratori, dealers, distributori e opinion leader che hanno la possibilità di partecipare agli incontri e ai seminari organizzati. Tra gli appuntamenti dell’edizione n. 7, il convegno “The Next Quality Experience”, organizzato da Unione Italiana Vini al Café des Artistes a Mosca, per analizzare le potenzialità dei vini di qualità sul mercato russo e presentare il progetto “The Next Quality Experience”.
Nel workshop permanente le aziende incontreranno gli operatori del settore (importatori, distributori, retailer, ristoratori, rappresentanti della stampa e opinion leader), e sarà possibile visitare il corner “Barilla Cooking Show” nell’angolo Eat del New Manege. Il programma degli assaggi prevede le degustazioni guidate “I vini del Veneto”, con le Doc delle aziende organizzate dalla Regione Veneto, Eat (European Art of Taste) e “ I vini della Sicilia”. Le prossime tappe del “Vinitaly World Tour” saranno Svezia, nuove città statunitensi, Giappone, Corea e Cina.

Focus - L’export e il consumo di vino italiano in Russia
Le elaborazioni del centro studi Veronafiere-Vinitaly su dati Istat mostrano come nel 2009 la crisi economica internazionale abbia segnato un profondo cambio nella struttura dei consumi di vino in Russia, rallentando però solo in parte la crescita delle esportazioni di vini italiani dirette al di là degli Urali, più che raddoppiate in volume rispetto al 2008 - da 30,85 ad oltre 66 milioni di litri - per un controvalore di 65,5 milioni di euro, +2,4%. Completamente differente, il quadro che emerge dall’analisi dei dati relativi ai primi due mesi del 2010 che, pur confermando le nuove tendenze di consumo, vedono le esportazioni di vini italiani in Russia crescere di quasi sette volte in volume - da circa 1,46 milioni di litri a oltre 10 - sul periodo gennaio-febbraio 2009.
In termini di valore, le esportazioni sono cresciute da 4,25 a 7,54 milioni di euro, un incremento del 77% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
D’altra parte la Russia, che - come emerge dai dati Wine Intelligence - ha attualmente un consumo di vino pro capite di 7 litri annuali, ma in costante aumento, è ormai uno dei principali mercati mondiali del vino ed uno di quelli dalle più interessanti prospettive di sviluppo. Sempre secondo i dati “Wine Intelligence”, il consumatore medio di vino in Russia è giovane, con un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, e spesso di sesso femminile; circa il 95% dei consumatori di vino russi beve il vino tra le mura domestiche e lo acquista nei supermercati. Estremamente interessanti sono anche le prospettive per i vini di qualità medio-alta, un mercato che attualmente conta circa 9 milioni di consumatori - 30 milioni potenziali - e da 10 anni è in costante crescita.
La negativa congiuntura economica ha profondamente mutato le tendenze di consumo nel mercato russo, tendenze che gli operatori italiani si sono mostrati in grado di intercettare e soddisfare. Non a caso, sono considerevolmente aumentate le esportazioni italiane di vini in confezioni di oltre 2 litri, passate da 22.740 litri del primo bimestre 2009 - per un valore di 33.900 euro - a quasi 6,8 milioni di litri e 1,81 milioni di euro nel medesimo periodo del 2010. A fronte di questo incremento, si registra la contrazione delle esportazioni di vini in confezione inferiore a 2 litri che, pur aumentando del 17,5% in volume a 1,37 milioni di litri, perdono il 32% in termini di valore rispetto ai primi due mesi del 2009, attestandosi a 2,29 milioni di euro. Discorso a parte va fatto per i vini spumanti, che non hanno risentito della difficile congiuntura economica, dando seguito al trend di crescita registrato negli ultimi anni con un aumento di quasi il 600% sui volumi, arrivati nel primo bimestre 2010 a 1,88 milioni di litri, e del 302% in valore, a 3,44 milioni di euro.
I dati illustrati evidenziano come a soffrire maggiormente gli effetti della crisi siano stati i vini imbottigliati dal maggior prezzo unitario, per lo più destinati all’alta ristorazione, che in Russia hanno sempre rappresentato per il vino italiano il principale canale di distribuzione. Di contro, aumentano le opportunità per i vini meno costosi e gli sfusi, in grado di soddisfare la voglia di vino italiano dei consumatori russi, ma a prezzo contenuto.
Premesso che in futuro la Russia tornerà indubbiamente ad essere un mercato estremamente interessante per i vini di alta gamma, la tendenza in atto non è da sottovalutare, soprattutto perché dimostra un aumentato interesse delle fasce meno abbienti della popolazione - che sono evidentemente le più numerose - nei confronti del vino, e del vino italiano in particolare. L’ampliamento del numero di consumatori al di fuori del “canale horeca” è sicuramente un’opportunità che gli operatori nazionali non stanno sottovalutando, dal momento che l’offerta del vigneto Italia è in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di acquisto con vini qualitativamente validi. D’altronde il mercato russo è destinato a diventare uno dei più importanti del mondo, l’elasticità dimostrata dai nostri produttori nell’adattare la propria offerta va quindi letta positivamente.

La curiosità: nasce “Wikipedia del vino italiano”
Destinata a catturare l’attenzione degli appassionati di uno dei prodotti italiani per eccellenza sul web, il prossimo autunno parte la Wikipedia del vino, ideata in seno a VeronaFiere e destinata a catturare l’attenzione degli appassionati di uno dei prodotti italiani per eccellenza sul web. Lo ha annunciato, a Mosca, Stevie Kim, senior advisor per Veronafiere. La “Wikipedia del vino italiano” si chiamerà “Italy wine directory” e si distinguerà dalle altre precedenti iniziative proprio grazie alla libertà di accesso dei vari produttori, pronti a inserire i dati sulla produzione.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli