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UN PROGETTO COMUNE PER GARANTIRE LA TRACCIABILITÀ DELLA VERNACCCIA. LO STANNO PORTANDO AVANTI IL CONSORZIO DI SAN GIMIGNANO, LA PROVINCIA DI SIENA E L’UNIVERSITÀ DI SIENA

Un progetto di ricerca per definire il Dna identificativo del vitigno della Vernaccia di San Gimignano e per garantire la tracciabilità di uno dei vini di eccellenza della provincia di Siena. E’ quello che stanno portando avanti il Consorzio della denominazione di San Gimignano e l’Amministrazione Provinciale di Siena, insieme a Sergè, Servizi di Genomica, azienda spin off dell’Università degli Studi di Siena, che eroga servizi innovativi di consulenza nel campo della biotecnologia e della genomica vegetale e animale.

Il progetto appena partito sarà articolato in due fasi, la prima avrà l’obiettivo di definire il profilo genetico standard del vitigno Vernaccia, la seconda consisterà nell’applicazione di un metodo di tracciabilità molecolare del vino.

Come spiega Rita Vignani, ricercatrice di Sergè: “il profilo genetico della Vernaccia sarà studiato attraverso l’estrazione del Dna dalle foglie e dai germogli di 200 campioni prelevati da vigneti realizzati con barbatelle moltiplicate sia da selezioni massali, sia dagli 11 cloni omologati, dislocate nei vari punti del territorio. Dopo l’individuazione di uno standard genotipico per il vitigno della Vernaccia, che pensiamo di terminare entro la fine di quest’anno, sarà possibile applicare una procedura di certificazione analitico-molecolare del vino ottenuto dagli stessi vitigni, estraendone il Dna. Questo tipo di indagine segna una svolta fondamentale nell’individuazione di un metodo analitico attendibile per la tracciabilità di un prodotto alimentare, infatti la possibilità di derivare “impronte genetiche” dai residui di Dna estraibili dal vino è un’acquisizione metodologica recente. La difficoltà principale consiste nell’estrarre il Dna da una matrice alcolica complessa, ricca di composti in grado di interferire negativamente sulle procedure di purificazione delle tracce di Dna. I risultati dell’analisi confluiranno in banche dati che raccoglieranno i profili genotipici dei vitigni maggiormente diffusi sul territorio nazionale e toscano”.

Il Consorzio della Denominazione San Gimignano crede molto in questo progetto, come spiega la presidente Letizia Cesani: “con la nuova legge comunitaria 61/2010, i Consorzi acquisiscono un importantissimo duplice ruolo, quello della promozione dei vini a denominazione e quello della loro tutela. Il progetto di definizione del profilo genetico della Vernaccia si inserisce nell’ambito della tutela, in questo caso sia dei vini a denominazione, sia del consumatore che attraverso la tracciabilità del prodotto acquistato è garantito sulla sua origine. La Vernaccia di San Gimignano è un vitigno raro coltivato solo da noi, ma attualmente non esiste una banca dati che contenga il suo genoma. Con la mappatura genetica della Vernaccia, vogliamo dare a tutti i produttori un’importante strumento applicabile nei più svariati campi, dalla tutela contro la contraffazione all’autocertificazione di corrispondenza del vino prodotto al disciplinare di produzione. Su questo voglio essere molto chiara, il Consorzio con questo progetto non vuole esprimere nessuna volontà coercitiva, ma al contrario mettere a disposizione dei produttori uno strumento utile per costruire un vantaggio competitivo da usare in futuro”.

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