VINO E BIRRA, DUE MONDI SEMPRE PIU VICINI: TEO MUSSO DI BALADIN, “GURU” DELLA BIRRA ARTIGIANALE ITALIANA, FA INCETTA DI BOTTI USATE DEI PIÚ GRANDI PRODUTTORI - DA ANTINORI A MARCO CAPRAI, DA GAJA A DONNAFUGATA - PER AFFINARE LE SUE NUOVE ETICHETTE

C’è chi li giudica grandi avversari, e chi invece pensa che possano convivere pacificamente nei consumi quotidiani degli appassionati: in ogni caso, vino e birra sono sempre più vicini, e cresce il numero degli amanti del buon bere che affianca alle degustazioni di vino quello di bionde artigianali d’eccellenza. L’ultimo link tra i due mondi lo ha lanciato il “guru” della birra artigianale del Belpaese: Teo Musso, fondatore di Baladin, ha chiesto a 150 tra i più grandi produttori italiani - da Gaja ad Antinori, da Marco Caprai a Donnafugata, da Sassicaia a Livio Felluga, passando per Castellare di Castellina, Monterossa, Castello della Sala, Terre di Balbia e poi ancora La Scolca, Di Majo, Valle Reale, Lunelli, Podernovo, Cottanera, Venica, Cantine del Notaio, Villa Crespia, San Patrignano, Muratori, Ceci, Marchesi di Barolo, Fontanafredda e molti altri - di donargli le loro barrique e botti usate, che serviranno ad affinare le sue nuove creazioni dedicate al nettare di Bacco. La birra chiara Lunae, per il vino bianco, e la rossa Terrae, per il vino rosso, usciranno solo tra un anno: fino ad allora riposeranno nella Cantina Baladin (www.cantinabaladin.com), una vera e propria barricaia dotata di impianto di climatizzazione.
Nato nel 1986 come primo micro-birrificio italiano a Piozzo (Cuneo), Baladin oggi è diventata un’azienda che fattura 10 milioni di euro e conta nove società, tra cui lo storico pub frequentato ogni giorno da centinaia di fedelissimi, un ristorante di tendenza proprio di fronte (Casa Baladin), una catena di birrifici artigianali (Open Baladin, già aperti a Roma e Torino, presto in altre città), nonché un locale al centro di New York, Birrificio, che aprirà ad agosto proprio sopra Eataly, lo store di Oscar Farinetti.