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DAL MONDO DEL VINO AFFETTO E SPERANZA PER L’AQUILA. IL “BANCO DEL VINO”, IDEATO DAL GIORNALISTA ANTONIO PAOLINI, CONSEGNA IL “CAPITALE LIQUIDO” AI LOCALI CHE HANNO RIAPERTO NELLA CITTÀ DISTRUTTA DAL TERREMOTO

Un piccolo esercito di coraggiosi, molti dentro la “zona rossa”. Sono i proprietari dei ristoranti, dei wine bar, delle enoteche che hanno deciso di riaprire i battenti a L’Aquila. Questa mattina si sono ritrovati nella sala conferenze della Fiamme Gialle per ricevere una simbolica “dote” - circa 80 bottiglie a locale - generosamente offerta da decine di produttori e dal Consorzio del Soave e dalla Confraternita del Sagrantino di Montefalco. Un piccolo aiuto a quei locali che provano a ripartire dopo la devastazione portata dal terremoto.

Ed è stata proprio la Guardia di Finanza a “stoccare” le 2000 bottiglie (le ultime casse sono arrivate qualche giorno fa) spedite all’Aquila dalle decine di produttori italiani che hanno risposto all’appello del giornalista Antonio Paolini che ha promosso il progetto “Piccolo banco solidale del vino” con l’idea di ricostituire, almeno in parte, le cantine andate distrutte dal sisma. “Un messaggio di speranza in bottiglia” aveva dichiarato allora Paolini.

E nel corso della piccola cerimonia sono stati gli stessi ristoratori a raccogliere il testimone ideale del Piccolo Banco Solidale del Vino con un progetto che dovrebbe prendere vita nelle prossime settimane: “una manifestazione gastronomica da organizzare tutti insieme, lungo uno dei percorsi della città storica, per continuare a mantenere viva l’attenzione sull’Aquila e per testimoniare la coesione di quanti non si vogliono rassegnare al rischio di vedere la loro città estinguersi” .
“Avete letto sui giornali e avete ascoltato dai notiziari radio e tv che L’Aquila ha urgente bisogno di liquidi - ha detto scherzando Paolini - e anche noi abbiamo portato dei liquidi. Una goccia nel mare nei bisogni della città. Ma i nostri ci sono. Li avevamo promessi e sono arrivati”.

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