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LO SPUMANTE ITALIANO VOLA ALL’ESTERO, CON LE BOLLICINE DEL BELPAESE SEMPRE PIÙ APPREZZATE DALLA DIVERSE CUCINE DEL MONDO. E L’EXPORT CONTINUA A CRESCERE: +18% IN VOLUME E +4% IN VALORE. LO DICE L’OSSERVATORIO ECONOMICO MERCATI&CONSUMI

Italia
Cresce nel mondo la passione per le bollicine italiane

Le bollicine italiane continuano a conquistare il cuore degli enoappassioanti del mondo: nella prima metà del 2010 si confermano i dati positivi del trend d’esportazione per gli spumanti del Belpaese, con un aumento del 18% in volume e del 4% in valore assoluto, anche se, con un “portafoglio clienti” di 78 Paesi, l’Italia è ancora lontana dai 190 destinatari dell’export francese. Ma per Giampietro Comolli, fondatore dell’Osservatorio Economico Mercati&Consumi, questo deve rappresentare uno stimolo: “occorre - dice - tenere separata ogni singola denominazione. L’Italia ha una ricchezza di tipologie e territori che nessun altro Paese possiede. Un patrimonio di differenze da salvaguardare. I dati dei mercati dimostrano che c’è spazio enorme per crescere ancora, basta cercare nuovi Paesi consumatori per ridurre il gap di diffusione fra Italia e Francia”. Dall’Asti al Prosecco, dalla Franciacorta al Trentodoc, la via da seguire si conferma quella di puntare sulle tipicità locali, dunque, sui terroir, ma anche sulla destagionalizzazione di un vino che incontra sempre di più i gusti e le esigenze degli appassionati: insomma, puntare sulla tendenza già affermata, tanto in Italia quanto in Paesi strategici come gli Usa, dove gli spumanti del Belpaese sono sempre più richiesti per abbinamenti a tutto pasto. La parte del leone, nell’export, la fanno ancora Asti Docg e Prosecco Doc, con oltre il 60% di bottiglie, “ma in crescita sono anche gli spumanti per così dire “generici” - aggiunge Comolli - che occupano oggi un quarto dell’intero mercato d’esportazione”. Tuttavia, rileva ancora l’Osservatorio Economico Mercati&Consumi, la differenza così marcata tra volumi esportati e valore è indice di un calo dei prezzi all’origine che si ripercuote sul valore al consumo nei mercati mondiali: ad oggi, ad un prezzo medio all’origine di 3,40 euro per bottiglia, fa riscontro un valore medio al consumo di 6,80 euro, vale a dire un calo del 5% sul 2009. Fra i Paesi esteri in crescita di consumi degli spumanti tricolore ci sono la Francia con il 18%, il Regno Unito con il 20%, la Germania con il 5%, l’Austria con il 15%, gli Usa con il 20%, il Canada con il 38%. Usa, Germania, Canada e Svizzera presentano anche una crescita del fatturato dal 2 all’8%. Nel mercato nazionale i consumi pro capite sono fermi a 2,6 bottiglie all’anno, contro il 4,7 in Francia e il 6,5 in Germania, mentre sono ancora in crescita gli acquisti presso la gdo (+4%), con un prezzo medio però in calo del 3%.

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