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DOPO IL SUCCESSO DEL PROSECCO … È ARRIVATO IL MOMENTO DI DARE SPAZIO AI “ROSSI”: DALLL’AMARONE AL RECIOTO, DAL MALANOTTE ALL’ENANTIO. LO DICE L’ASSESSORE ALL’AGRICOLTURA DELLA REGIONE VENETO, FRANCO MANZATO

“La rivoluzione del Prosecco può ormai considerarsi consolidata, anche se certo andrà accompagnata coralmente anche nei prossimi anni. Ma per l’enologia veneta si apre ora la fase che deve valorizzare tutti i suoi grandi vini di territorio, a partire dai rossi di valenza mondiale e assolutamente unici quali Amarone, Recioto, Malanotte, Enantio”. Lo ha affermato l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato, annunciando le linee strategiche che la Regione, d’intesa con le filiere produttive, intende seguire nell’immediato futuro.

“Il 2010 - ha confermato l’assessore - si snoda e si chiuderà all’insegna del Prosecco, ormai una piramide mondiale con la quale il Nord Est e il Veneto vogliono proporsi al vertice della spumantistica internazionale. Ma per il 2011, il 2012 e il 2013 tutto il vino di territorio, le nostre vocazioni uniche e assolute, dovranno farsi strada sui mercati: nazionale, europeo e mondiale e noi le accompagneremo”.

“Siamo ad una fase cruciale per l’enologia planetaria - ha segnalato Manzano - dove non ci sono per nessuno molti margini per conquistare mercati all’interno di una fascia di produzione - consumo orientata sui 310-315 milioni di ettolitri l’anno. Le carte vincenti, oltre ad una opportuna promozione del consumo, saranno la qualità ma anche la territorialità, la tipicità, l’unicità, a fronte di una massa di vini internazionali da monovitigno che sembrano aver saturato il loro potenziale di offerta. C’è spazio dunque per la gran parte della nostra enologia di qualità, che va organizzata all’insegna di tante differenze all’interno di un’unica identità territoriale regionale, che fa del Veneto il maggiore distretto mondiale di produzione di vino, capace con la sua varietà di soddisfare ogni richiesta: spumanti, frizzati e tranquilli, vini bianchi leggeri e importanti, vini rossi che spaziano in tutta la gamma degli abbinamenti e della meditazione, rosati di grande struttura, passiti da sogno, dolci delicati. Ma da questo scenario - ha spiegato l’assessore - non rimarranno fuori neppure i vini a grande caratterizzazione locale, compresa la nuova futura Doc Venezia”.

“In questa operazione importante - ha concluso Manzato - sarà unire le forze nel nome dell'unicità territoriale regionale, consapevoli che il “made in Veneto” è un valore aggiunto che si riverbera sull’intera produzione, capace di transitare da un vino all’altro, ciascuno in grado di occupare un proprio spazio specifico”.

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