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PARLA GIACOMO TACHIS: “NON SONO PIÙ CONSULENTE DI ALCUNA AZIENDA TANTO MENO DELLA TENUTA SAN GUIDO A CUI NON HO CONSIGLIATO IL NOME PER LA MIA SUCCESSIONE, PERCHÉ DECISIONI COME QUESTE ARRIVANO SEMPRE DALLA PROPRIETÀ”

Italia
Giacomo Tachis

Giacomo Tachis, come detto in anteprima da WineNews , si è ritirato a vita privata, lasciando, evidentemente, un vuoto in molte fra le aziende vitivinicole più importanti d’Italia(http://www.winenews.it/index.php?c=detail&id=19121&dc=15). Tra queste anche la Tenuta San Guido, dove viene prodotto il Sassicaia forse il vino più importante del nuovo corso del vino italiano, avviatosi a metà anni ’80. Sempre WineNews recentemente ha chiesto proprio all’azienda di Niccolò Incisa della Rocchetta (http://www.winenews.it/index.php?c=detail&id=20030&dc=15) come sarebbe stata assicurata una continuità adeguata al lavoro di Tachis, vero e proprio maestro dell’enologia del Bel Paese. E, proprio alla risposta a WineNews dell’azienda bolgherese, Giacomo Tachis ha voluto personalmente aggiungere qualche precisazione, sempre in esclusiva a WineNews: “fino a qualche mese fa ho continuato a lavorare per la Tenuta San Guido, che ho lasciato definitivamente insieme a tutte le altre consulenze - spiega l’enologo piemontese - ora ci devono pensare gli altri. Quando sono andato via dall’azienda bolgherese non ho proposto nessun nome per la mia successione, perché queste sono decisioni sono squisitamente di competenza della proprietà”.
Giacomo Tachis ha cominciato ad occuparsi della produzione del Sassicaia nel 1968, dopo che gli Incisa strinsero un accordo per la commercializzazione del vino con gli Antinori (di cui Tachis era l’enologo, ndr), supervisionandone la sua genesi. Tachis si è sempre occupato in maniera assidua e costante della gestione enologica del Sassicaia, secondo modalità concordate con la proprietà e, con la fine del 2009, la sua collaborazione con la Tenuta San Guido si è conclusa.
“Il Sassicaia - prosegue Tachis - è vino che mi ha dato molte soddisfazioni sia personali che professionali ma, come ogni stagione della vita , anche il rapporto con il Sassicaia non può che considerarsi oramai concluso”. E sul futuro di questo splendido vino che cosa pensa? “Se Incisa della Rocchetta, con cui conservo un ottimo rapporto di amicizia, si vorrà buttare in un pozzo mi dispiacerebbe, ma ognuno deve fare quello che gli pare. Comunque - prosegue Tachis - il mio auspicio per il futuro è che la gestione enologica e viticola nella produzione ed elaborazione di questo importante vino, protagonista appieno del successo del Made in Italy, possa proseguire negli anni con la stessa passione, lo stesso rigore qualitativo e la dedizione che il sottoscritto gli ha riservato, vendemmia dopo vendemmia, senza lesinare in tempo ed energie fisiche ed intellettuali”.
Guardando ormai dall’esterno il mondo del vino italiano, Tachis afferma: “vedo un bel futuro per il vino italiano, non c’è dubbio”. Insomma, il lavoro di Giacomo Tachis resta una delle componenti fondamentali dell’evoluzione del vino italiano. L’enologo piemontese ha storicamente trasformato molte aziende del Bel Paese enoico da buone realtà produttive ad eccellenze dell’enologia italica. Il suo apporto è stato, forse più di qualunque altro enologo, decisivo e cercare il suo erede è probabilmente impresa pressoché impossibile.

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