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ANCHE I VINI D’AUSTRALIA SI SCOPRONO VITTIME DELLA CONTRAFFAZIONE. SCOPERTE SUL MERCATO CINESE BOTTIGLIE PERFETTAMENTE IMITATE, CHE METTONO A RISCHIO L’IMMAGINE DEI NETTARI AUSTRALIANI, CHE NELLA CINA HANNO UNO DEI MAGGIORI SBOCCHI DELL’EXPORT

46 milioni di ettolitri esportati nel 2009, un ritmo di crescita dell’84% annuo, un valore commerciale di 100 milioni di euro: ecco i dati dell’export di vini australiani in Cina, uno dei principali partner del Paese dei canguri, ma rischiano di essere messi in crisi dal danno di immagine causato dalla scoperta di bottiglie contraffatte, in vendita sul mercato del colosso asiatico.

Una falsificazione capillare sia nella forma (non sfugge neanche l’etichetta) che nella diffusione, dato che le “vittime” sono indistintamente le grandi marche - come la Penfolds, la più nota azienda d’Australia - come i piccoli vignerons.

Uno di loro, Emanuel Skorpos della “Flinders Run”, ha scovato proprio in Cina le imitazioni di alcune sue bottiglie di merlot 2008. “Il problema riguarda l’intero mercato di esportazione del vino, il governo australiano deve fare qualcosa”, ha dichiarato Skorpos.

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