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PARLA MARCO CAPRAI, LEADER DEL SAGRANTINO DI MONTEFALCO: “LE RISORSE OCM PER LA PROMOZIONE SONO UNA SORTA DI “SOVVENZIONE ELITARIA” E LA SCADENZA PER LE LORO ASSEGNAZIONI (15 SETTEMBRE) RISCHIA DI NON PERMETTERE DI COGLIERNE LE OPPORTUNITÀ”

Italia
Marco Caprai e il suo Sagrantino

La nuova Ocm vino, in realtà non proprio così nuova visto che è in vigore da ormai tre anni, ha messo al centro della sua strategia complessiva di sostegno il mercato e non più il prodotto, cambiando, in prospettiva, la visione e gli approcci futuri delle stesse imprese vitivinicole. Una svolta sostanzialmente positiva, anche se la sua realizzazione pone ancora sul tappeto delle criticità. A segnalarle Marco Caprai, a capo dell’azienda che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco nel mondo, che spiega: “se da un lato alla promozione sono state assegnate grandi risorse, dall’altro il loro utilizzo è vincolato all'impiego in paesi extracomunitari ed unicamente destinato a progetti non alla portata di tutte le migliaia di imprese italiane che invece necessiterebbero realmente degli aiuti messi a disposizione. Insomma, una sorta di “sovvenzione elitaria” fruibile solo da poche centinaia di aziende più strutturate, da sistemi territoriali, regionali o dalle denominazioni che hanno compreso i vantaggi di questa opportunità”.

Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali ha immesso risorse economiche nel settore vitivinicolo da intercettare nel breve periodo: 48 milioni di euro di fondi per la promozione del vino italiano all’estero, provenienti dalla Comunità Europea (decreto ministeriale n 4123 del 22 luglio 2010, relativo alle modalità attuative della misura“Ocm Vino per la promozione sui mercati dei Paesi terzi 2010-2011). Il budget complessivo per l’anno finanziario 2011 è integrabile, con una percentuale non superiore al 20%, con fondi pubblici. Tali fondi sono destinati a crescere nel corso delle prossime campagne, stabilizzandosi ad oltre 82 milioni dall’anno 2012. Per le future annualità è stato ottenuto un importante risultato che consentirà di prolungare - oltre i 3 anni previsti inizialmente dal Regolamento - il termine delle azioni di altri due anni.

Si tratta, dunque, di risorse importanti, che, specialmente in un momento così delicato come quello che sta attraversando l’intera economia mondiale, costituiscono delle opportunità evidentemente da non perdere.

La scadenza per accedere a questa trance di fondi, nelle modalità richieste di progetti coerenti e a sé stanti per l’anno 2011, scade però a breve termine, il 15 settembre prossimo, e, avverte Caprai, “mi sembra che il mondo dei consorzi, quello dei privati così come quello delle amministrazioni deputate, siano attualmente incapaci di dedicarsi con energia a questo obbiettivo. Probabilmente il recente rientro dalle ferie, l’avvio della vendemmia, l’avvicendarsi degli amministratori e i tempi che stiamo vivendo non aiutano a vedere con lucidità questa grande opportunità di utilizzo di risorse comunitarie, capaci di creare le condizioni per aumentare le vendite, penetrare nei nuovi mercati e salvare le nostre vigne e le nostre attività”.

La sfida dell’Ocm non è la sfida tra una cantina e un’altra, ma tra sistemi regione-paese che competono, tra le diverse espressioni delle regioni d’Europa e gli altri competitor mondiali. “Una sfida durissima - sottolinea Caprai - alla quale può rispondere in prima battuta il senso di responsabilità delle singole imprese, unite però verso un obbiettivo comune. Solo se scegliamo di affrontare il futuro, consapevoli che la sfida di dimensione locale è una sfida persa in partenza, e solo se applichiamo una vision forte e una governance matura tra i diversi stakeholder dei territori, il mondo del vino italiano potrà continuare a occupare la posizione di prestigio che occupa a livello planetario. Voglio quindi lanciare un appello ai colleghi produttori, amministratori dei consorzi, amministratori delle Camere di Commercio, amministratori regionali, affinché non si perda l’occasione per il 2011 di agganciare il treno della ripresa mondiale. Voglio auspicare che si ponga un argine alle mille voci di spesa che hanno alimentano un sistema di promozione che nulla ha a che fare con gli interessi dei produttori, ma che con i loro soldi viene alimentato, e che si investa in progetti e in percorsi di lungo periodo per la crescita delle nostre imprese nei mercati. Cogliere le opportunità delle risorse comunitarie, è un obbiettivo primario del vino italiano e la scadenza dei bandi del prossimo 15 settembre una data fondamentale. Perdere questo treno - conclude Caprai - vorrebbe dire spostare tutto al 2012 quando le condizioni potrebbero essere ancora più impegnative; insomma, non c'è tempo da perdere”.

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