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IL 7 OTTOBRE DI SCENA L’ASTA DI VINI PREGIATI E DA COLLEZIONE A FIRENZE (MERCATO DI SAN LORENZO)

Asta di vini pregiati e da collezione, organizzata da Pandolfini in collaborazione con il Comune di Firenze, le Guide de L’Espresso e Pitti Immagine, il 7 ottobre a Firenze (Mercato di San Lorenzo): la casa d’aste Pandolfini batterà 220 lotti di vini dei più prestigiosi di produttori italiani e francesi.
“I dati delle vendite - spiegano in casa d’aste Pandolfini - ci mostrano che il settore enologico sembra non risentire della crisi economica. I risultati delle aste internazionali e delle fiere lo confermano. Annate particolari, associate ad etichette di grande pregio fanno registrare una crescita costante delle vendite”.
Vini italiani
Per la Toscana, l’asta si apre con una selezione di formati particolari di Sassicaia, Lupicaia, Cepparello, Tignanello, Pergole Torte, L’Apparita. Di grande pregio è la selezione in cassa di legno di Sassicaia, Ornellaia e Solaia di varie annate tra cui 2000, 2001 e 2002. Il prestigioso Masseto, Tenuta dell’Ornellaia, è presente in catalogo con la doppia magnum, anno 1995, stimata 950 euro e le 18 bottiglie dalla prima annata di produzione 1986 al 2010, stimate 4.000 euro. Dalla produzione piemontese evidenziamo il lotto composto da 5 magnum di Barolo Monfortino Giacomo Conterno di annate diverse, in cassetta di legno, stimato 2.500 euro. Di particolare interesse è la doppia magnum di Barolo Cannubi Boschis Sandrone del 2004, così come la selezione Gaja magnum 1998 di Sorì Tildin, Darmagi, Costa Russi, Sorì San Lorenzo; inoltre è presente in catalogo anche una bottiglia da 5 litri di Sperss, stimata 800 euro.
Vini francesi
Da segnalare tra le prestigiose bottiglie della zona di Bordeaux un’importante selezione Chateau Mouton Rothschild del 1990, 1999, 2000, 2001, 2002, 2003, 2004 in casse intonse. A seguire possiamo evidenziare il lotto di Chateau Haut-Brion del 1998 composto da 12 bottiglie, stimate 2.800 euro e le 12 bottiglie di Chateau Lafite Rothschild 1999, stimate 3.000 euro. La zona della Bourgogne, invece, vede come protagonisti una serie di selezioni di importanti produttori, tra cui Domaine Romanée Conti, Domaine Leroy, Domaine Dugat Py, Domaine Pierrot Minot, Domaine Comte de Vogue, Domaine Ramonet, Domaine Méo Camuzet, Domaine Leflaive. Per il mercato del collezionismo più attento e ricercato è presente una bottiglia di Musigny Grand Cru Domaine G. Roumier 2005, valutata 2.800 euro, la cui appetibilità e dovuta all’annata di grande pregio ed alla difficile reperibilità, data dalla limitata produzione annua da parte dell’azienda. Sempre della Drc, indichiamo La Tache Grand Cru 1990, stimata 2.400 euro e La Tache Grand Cru 1989, stimata 650 euro.
Un piccolo capitolo a parte dedichiamo allo Chateau d’Yquem, per la sua cospicua presenza nel catalogo sotto forma di quasi 40 bottiglie di formati e annate particolari, a partire dal 1895 fino alle annate più recenti. Soprannominato, per il suo colore e la sua preziosità “oro liquido”, questo vino straordinario vanta quattro secoli di storia, dei quali il periodo più interessante per gli appassionati di vino è quello dal 1785 al 1997, nel quale la conduzione e la proprietà dell’azienda è stata nelle mani della famiglia Lur-Saluces. Dal 1997 la proprietà è passata nelle mani del gruppo Lvmh, proprietario dei più grandi marchi mondiali di beni di lusso. Già nel 1855 questo vino fu classificato Premier Cru Superieur, come riconoscimento alla straordinaria ed unica qualità, dovuta alla raccolta delle uve in tempi differenziati.
Questo metodo, adottato anche ai nostri giorni, permetteva di lasciare il tempo alla muffa nobile, la Botrytis Cinerea, di agire sul frutto in maniera adeguata determinando poi una complessità aromatica, determinata anche dall’influenza del terroir specifico, che faceva e fa tuttoggi di questo vino un unicum assoluto.
La caratteristica dello Chateau d’Yquem è la longevità, che ne garantisce una qualità eccelsa anche per annate risalenti addirittura al secolo XVIII. E per le bottiglie più antiche i prezzi raggiunti in asta sono vertiginosi: spetta proprio a Château d’Yquem il record di bottiglia di vino bianco più cara del mondo: sono state spesi oltre 70.000 euro per una bottiglia del 1787.
Come tutti i grandi vini, l’Yquem si trasforma nel tempo, sviluppando ulteriori aromi e profumi e cambiando il proprio colore dal giallo brillante all’oro scuro dai riflessi ambrati, fino ad arrivare ad un intenso caramello. Ne sono testimonianza i vari esemplari presenti nel catalogo dell’asta Pandolfini: dalla più vecchia, risalente al 1895, stimata 2.000/2.500 euro; alla splendida 6 litri del 1990, stimata 2.200/2.500 euro. Ci sono quasi tutte le grandissime annate storiche: il 1929, di cui è presentata una bottiglia stimata 1.400/1.600 euro; il 1945 ed il 1947, ciascuno presentato sotto forma di 1 bottiglia, stima 1.300/1.500 euro; ed ancora il 1949, il 1967, in formati regolari, e come formati straordinari le tre bottiglie magnum 1989, stimate 1.500/2.000 euro, fino all’eccezionale 5 litri del 1983, stimata 2.300/2.500 euro.
Info: www.pandolfini.it

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