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VINO: IL CAPOGRUPPO PD IN COMMISSIONE AGRICOLTURA ALLA CAMERA NICODEMO OLIVERIO CHIEDE AL DISTILLAZIONE DI CRISI PER LA CALABRIA, E SOLLECITA UN TAVOLO TECNICO PERMANENTE IN CONFERENZA STATO-REGIONI PER OCM E CRISI

“Prendere atto della grave situazione della vitivinicoltura calabrese, individuare strumenti per ristrutturare il comparto enologici, verificare la possibilità di rimodulare le risorse alla luce di una ricognizione dell’impiego delle disponibilità attraverso gli strumenti normativi ed aprire la distillazione di crisi per i vini doc calabresi, come richiesto da altre Regioni alla luce di un progetto di ristrutturazione del comparto regionale”. Ecco le richieste del parlamentare del Partito Democratico Nicodemo Oliverio, calabrese di Cirò e capogruppo in Commissione Agricoltura alla Camera, avanzate in una interrogazione al Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan.

Oliverio, inoltre, sollecita il Governo “ad un coinvolgimento del Ministero delle Attività produttive congiuntamente al Ministero delle Politiche agricole al fine di individuare un percorso di sostegno e di promozione adeguato ad un comparto regionale con potenzialità in grado di mantenere e crescere sul versante occupazionale, ma che oggi necessita di interventi di ristrutturazione improrogabili”. Chiede un confronto “al tavolo della Conferenza Stato-Regioni sulla questione vitivinicola nazionale alla luce dell’applicazione dell’Ocm vino, della distribuzione e dell’impiego delle risorse previste e della possibilità di un’eventuale rimodulazione delle risorse disponibili”, e la promozione di “un tavolo di concertazione permanente con la partecipazione dei rappresentanti istituzionali e delle categorie dei diretti operatori del settore dai quali potrà venire un apporto indispensabile, frutto di “competenze e sofferenze” vissute sui campi e nelle cantine”.

L’esponente del Pd, nell’interrogazione, sottolinea che “nonostante i buoni segnali da parte di alcuni mercati stranieri, il settore vitivinicolo italiano risente pesantemente degli effetti della difficile congiuntura economica, come testimonia il calo dei consumi, sempre piu’ critico, nei mercati nazionale ed internazionale. La stagnazione del mercato nonchè la mancanza di un’adeguata remunerabilità delle transizioni di vino inducono molti operatori del settore a ponderare seriamente l’adozione di drastiche decisioni circa il proprio avvenire produttivo. Gli effetti della crisi economica si stanno manifestando in tutto il territorio nazionale ed in maniera accentuata nel sistema vitivinicolo della regione Calabria e, in particolare, all’interno della filiera di qualità Ciro’ e Melissa, che, tra l’altro, sta scontando il peso di una forte crisi i cui effetti risalgono al 2005”.

Nella vendemmia 2009 - ricorda Oliverio - per mancanza di richiesta di acquisto sia da parte del micro-mercato locale che da parte delle cantine, le uve anche se in quantità non rilevanti (circa 5.000 quintali) sono rimaste abbandonate in vigneto, nel giugno successivo i dati ufficiali hanno riferito di una giacenza di oltre 50.000 ettolitri, per le Doc Cirò e Melissa. I regolamenti comunitari prevedono la possibilità dell’apertura della distillazione di crisi, una volta accertata l’esistenza di eccedenze di vino e l’esistenza della crisi del settore; tale disciplina stabilisce le procedure e i passaggi per giungere alla distillazione di crisi che prevedono che le Regioni inoltrino formalmente al Ministero la richiesta specifica, relazionando con un’adeguata indagine di mercato; fino ad oggi, così come disposto dalla normativa Ue, lo strumento della distillazione di crisi al fine di ridurre l’eccedenza e nel contempo garantire la continuità di rifornimento da un raccolto all’altro, era stato adottato esclusivamente per i vini da tavola; il 13 settembre, presso il Ministero delle Politiche Agricole, si è riunito un tavolo tecnico sulla crisi del settore vitivinicolo piemontese per esaminare le problematiche del settore ed individuare strategie e iniziative di contrasto alla crisi di mercato che ha prodotto, come primo importante risultato, una disponibilità da parte del suddetto dicastero ad attivarsi per valutare la possibilità di aprire la distillazione di crisi straordinaria per i vini a denominazione di origine in difficoltà, destinando a ciò fondi del Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo. Al fine di evitare, al momento del raccolto, l’abbandono delle uve alla vite per mancanza di richiesta di acquisto - conclude Nicodemo Oliverio - è urgente intervenire con adeguate misure per non danneggiare l’economia locale calabrese e produrre gravi danni all’importante immagine territoriale costruita nel corso degli anni intorno alle denominazioni di origine vitivinicole”.

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