IL VINO AIUTA A RIDURRE FINO AL 40% LE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, CHE COLPISCONO IL 30% DELLA POPOLAZIONE OCCIDENTALE: NASCE A MANZANO (UDINE) “WINWHEALTH INTERNATIONAL”, L’ORGANIZZAZIONE DI SCIENZIATI CHE STUDIA IL RAPPORTO TRA VINO E SALUTE

Bere dosi moderate di vino non fa male, anzi, fa bene e aiuta a ridurre fino al 40% le patologie cardiovascolari, che colpiscono circa il 30% della popolazione occidentale, e proibire o sconsigliare il consumo di dosi moderate di vino, se non per motivi religiosi, o di incompatibilità con l’assunzione di farmaci e in caso di donne in gravidanza, non ha senso. Questi i risultati delle ricerche condotte da un gruppo di oltre cinquanta scienziati di tutto il mondo, che da anni studiano il rapporto tra vino e salute, e da oggi si costituiscono in una organizzazione, “Winehealth International”, con sede nella storica abbazia di Rosazzo, a Manzano in provincia di Udine, dove si è appena concluso il congresso “Vino e Salute”, cui hanno partecipato i maggiori esperti mondiali del settore, da Curtis Ellison, docente di Medicina e salute pubblica alla Boston University School, a Pierre-Louis Teissedere, della Facoltà di Scienze dell' Università di Bordeaux, fino a Fulvio Ursini, Direttore del Dipartimento di Chimica Biologica dell'Università di Padova.

Dal congresso è emerso anche che nell’analizzare il rapporto tra cibo, salute e qualità della vita bisogna tenere conto della molteplicità di fattori che lo influenzano, per cui non è sufficiente isolarne uno solo, come può essere il vino o qualsiasi altro, e studiarne le relazioni con la salute. Inoltre i ricercatori del Centro di Biomedicina Molecolare di Trieste hanno annunciato l’inizio di una ricerca internazionale, sul rapporto tra le malattie cardiovascolari e il passaggio dei fattori di rischio genetici e ambientali alla prevenzione mediante componenti nutrizionali innovativi, cui parteciperanno venti ricercatori italiani e stranieri , l’Università di Trieste, l’istituto Burlo Garofalo, Area Science Park, Friuli innovazione e il Polo tecnologico di Pordenone.