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“UN DISASTRO AMBIENTALE , UMANO ED ECOLOGICO. A RISCHIO ANCHE LA PRODUZIONE DI LACRYMA CHRISTI”: LO DICE CONFAGRICOLTURA SULL’APERTURA DELLA DISCARICA DI TERZIGNO NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO. NO ANCHE DALLE CITTA’ DEL VINO

“Un disastro ambientale, umano ed ecologico”: è il commento del presidente e del direttore di Confagricoltura Napoli, Antonio Nucci e Francesco Fiore, sull’apertura della seconda discarica di Terzigno (Napoli), dopo quella di Sari, nel Parco Nazionale del Vesuvio. A rischio sarebbe addirittura la produzione di Lacryma Christi ma anche prodotti di alto pregio come il pomodorino del piennolo e le albicocche. E anche per le Città del Vino “è inaudito pensare di concentrare discariche di così grande impatto in territori che attraverso un'economia fatta di agricoltura, viticoltura e turismo tentano un riscatto ed una via sostenibile allo sviluppo economico”.

“Non dobbiamo dimenticare - sottolineano inoltre Nucci e Fiore - che dietro alle zone vesuviane esiste una realtà composta da centinaia di aziende e migliaia di addetti che con grande professionalità e tra infinite difficoltà, coltivano le balze del vulcano e inviano in tutto il mondo i frutti del loro lavoro”. Come ricordano i dirigenti di Confagricoltura “nei Comuni di Terzigno, Boscoreale e Boscotrecase si coltivano più di mille ettari di uva doc da cui si produce il Lacryma Christi, mentre a Sant’Anastasia, Pollena Trocchia, Somma Vesuviana, Boscoreale, Boscotrecase e Trecase migliaia di persone vivono grazie alla coltivazione e alla commercializzazione delle albicocche.

La produzione del pomodorino del piennolo del Vesuvio Dop, invece, dà lavoro e reddito nei Comuni di Ercolano, Torre del Greco, Massa di Somma, San Sebastiano al Vesuvio, Pollena Trocchia e Sant'Anastasia. Si tratta di produzioni agricole la cui diffusione commerciale si associa strettamente al nome e alla immagine del Vesuvio e che verrebbero irrimediabilmente danneggiate dall'apertura della discarica di Cava Vitiello”. Confagricoltura chiede anche la chiusura della discarica Sari, già aperta a Terzigno e ormai giunta a saturazione.

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