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IL VINO ITALIANO SCOMMETTE SULL’EXPORT, E VINITALY IN TOUR IN USA, HONG KONG E GIAPPONE. INIZIATIVE DI SUPPORTO A CANTINE SU MERCATI DI ICE, VINIDIPUGLIA, SIMPLY ITALIAN-GREAT WINES, FAMIGLIE DELL’AMARONE, VINO CHIANTI, GRANDI MARCHI (CON IEEM) …

Italia
Le bottiglie italiane vanno in tour

L’export del vino italiano verso la fine del tunnel? E’ presto per dirlo, ma dopo l’annus horribilis 2009, qualcosa sembra veramente cambiato. Da sempre motore fondante dell’economia del comparto, in particolare con i consumi interni un po’ stagnanti, le vendite all’estero mostrano importanti segnali di ripresa: nel primo semestre 2010, le esportazioni hanno chiuso con un +9,4% (pari a 1,74 miliardi di euro), sullo stesso periodo del 2009 (dati Istat). Questo recupero è essenzialmente targato Usa e Germania. I dati sottintendono anche un rinnovato ottimismo dei produttori italiani, che da sempre sono impegnati in prima linea, con dispendio di tempo ed energie, per affermarsi sui mercati esteri, nonostante la politica di promozione frammentata e dispersa in mille rivoli ed iniziative. Una delle pochissime eccezioni di sostegno alle cantine italiane è rappresentata da Vinitaly-Veronafiere, ormai assurta a player di rilievo internazionale, che, dal 1998, porta in giro per il mondo il vino tricolore con “Vinitaly World Tour”, d’intesa anche con il Ministero delle Politiche Agricole.
Ed è proprio dagli Usa, storico mercato di riferimento, che parte “Vinitaly in the World”, iniziativa concreta di promozione - che vede un'unica cabina di regia, un progetto strategico e un programma preciso - rivolta a chi vuole conquistare i mercati esteri. Il debutto, con 60 cantine italiane, è per il 25 ottobre a New York nel “Vinitaly Day at Eataly”, nella location del mega-store dei sapori italiani, ideato da Oscar Farinetti, altro esempio della capacità imprenditoriale tricolore. L’evento nell’evento è “Le cantine che hanno fatto l’Italia” - per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale - dedicato al Rinascimento enologico italiano, con protagonisti i grandi “pionieri”, uomini e aziende che da 40 anni esportano il meglio del nostro vino e l'immagine del made in Italy nel mondo. Le cantine sono del calibro di Antinori, che da 500 anni è sinonimo di vino di qualità, con Tignanello e Solaia (primo italiano a conquistare il primato della “Top 100” di “Wine Spectator”, nel 2000); Castello Banfi, cantina che ha rilanciato il Brunello di Montalcino nel mondo; Masi Agricola, griffe veneta ambasciatrice dell’Amarone; Santa Margherita, che dal Veneto, con il suo Pinot Grigio, ha conquistato gli Usa; Zonin, gruppo vinicolo tra i più importanti d’Italia; Pio Cesare, nome storico del Barolo, tra i primi a far conoscere nel mondo i grandi vini di Langa. Dopo Philadelphia e Washington, “Vinitaly in the World” va a Hong Kong (4-6 novembre) e Tokyo (10-12 dicembre).
E’ proprio questo, secondo gli addetti ai lavori, il momento di ripartire alla conquista dei mercati internazionali, in particolare quelli dei Paesi emergenti, con entusiasmo, nuove idee e la professionalità che da sempre contraddistingue gli imprenditori italiani. Ma si moltiplicano anche le iniziative di supporto nei mercati consolidati: come quella di International Event & Exhibition Management (Ieem), agenzia specializzata nell’organizzazione di fiere e eventi, che offre l’opportunità di conoscere il Vino Chianti, sotto l’egida del Consorzio, con “Simply Italian - Great Wines Us Tour 2010”, evento di scena il 25 ottobre a New York e il 27 ottobre a Chicago, con wine tasting, convegni, seminari, tutti dedicati al territorio toscano da sempre in cima alla “top 10” dei più amati dagli americani.
Ma, dopo Canada e Usa, prosegue anche il tour dei vignaioli di Puglia, con il progetto “VinidiPuglia”, che, per la prima volta, vede riunite 24 tra le maggiori cantine della regione quasi fossero un unico brand: il 18 e 23 ottobre saranno in Svizzera, per promuovere ed esportare il made in Puglia, grazie ad un progetto quinquennale (2010-2015), buon esempio di collaborazione privato-pubblico (Ministero delle Politiche Agricole e Regione Puglia).
Anche l’Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) si dà da fare: a Londra e Amsterdam, ha riscosso successo la “Borsa Vini”, evento itinerante che ha l’obiettivo di sostenere l’offerta italiana con le produzioni che meglio rispondono alle esigenze del mercato britannico e olandese. E tra chi per promuovere il vino italiano decide di fare squadra, ci sono anche le “Famiglie dell’Amarone”, associazione che riunisce 12 produttori storici del vino principe della Valpolicella (Allegrini, Zenato, Masi …), appena rientrate da un trionfale tour in Canada e negli Usa, organizzato sempre da Ieem, che promuove anche eventi & tour dei “Grandi Marchi”, istituto del vino italiano di qualità che rappresenta il “wine business italiano”, fatto di famiglie e territori (da Biondi Santi a Chiarlo, da Tenuta San Guido a Ca’ del Bosco, da Umani Ronchi a Lungarotti, da Mastroberardino a Donnafugata, da Antinori a Tasca d’Almerita).
Sono molti, insomma, i segnali che confermano la tendenza di un nuovo e rinnovato interesse per i mercati esteri, con cantine grandi e piccole che investono in iniziative di promozione, in vista di quella ripresa che tutti ormai cominciano a considerare reale.

Focus - Dopo Canada e Stati Uniti, “VinidiPuglia”, il progetto che vede unite, come fossero un unico “brand”, 24 aziende leader per promuovere il “made in Puglia”, fa tappa in Svizzera
Per la prima volta, in Puglia, le migliori aziende hanno scelto di unirsi per creare ed esportare un unico brand, per un progetto quinquennale (2010-2015), che comprende sia azioni di esplorazione e penetrazione di nuovi mercati, sia azioni di consolidamento, che, rappresenta anche un significativo esempio di sinergia fra privato e pubblico (Ministero delle Politiche Agricole e Regione Puglia), uniti dal comune intento di rendere efficace e mirata ogni singola azione prevista, garantendo una positiva ricaduta sull’intero territorio. Dopo Canada e Stati Uniti, il 18 e 23 ottobre, “VinidiPuglia”, il progetto di valorizzazione ed esportazione del made in Puglia nei Paesi extra Ue, ideato e coordinato dall’omonima associazione temporanea composta da 24 imprese produttrici di vino, fa tappa a Zurigo, con un ricco calendario di appuntamenti (info: www.winesofpuglia.com).
I promotori di questa importante sinergia, tre autorevoli esponenti del settore agroalimentare: Giuseppe Palumbo, presidente di Assindustria Puglia (Sezione Vini), Paolo Leccisi, presidente Confagricoltura Puglia, Vittoria Cisonno, presidente Movimento Turismo del Vino Puglia che, grazie al soggetto attuatore Agriplan srl, hanno costituito un’associazione temporanea d’impresa (Ati). E del progetto - che beneficia dei contributi del Ministero delle Politiche Agricole (50%) e dell’assessorato alle risorse agroalimentari della Regione Puglia (20%); il resto è a carico dei produttori (30%) per un investimento complessivo di 1,6 milioni di euro - tre sono anche gli obiettivi: presentare il territorio attraverso notizie, immagini e suoni significativi (i seminari), creare il contatto commerciale con gli operatori esteri (workshop one to one), far conoscere i vini di Puglia al grande pubblico attraverso una serie di iniziative mirate.

Focus - I “Grandi Marchi” del vino italiano alla Public Library di New York con Masters of Wine
Da “Colazione da Tiffany” alle degustazioni enologiche made in Italy, il set è sempre lo stesso. Sarà la Public Library di New York, luogo culto per intellettuali e registi cinematografici, a ospitare il 25 ottobre i “Grandi Marchi”, l’istituto del vino italiano di qualità che rappresenta il “wine business italiano”, fatto di famiglie e territori (da Biondi Santi a Chiarlo, da Tenuta San Guido a Ca’ del Bosco, da Umani Ronchi a Lungarotti, da Mastroberardino a Donnafugata, da Antinori a Tasca d’Almerita, da Folonari a Pio Cesare, da Carpenè Malvolti a Masi, Marchesi Antinori, Alois Lageder, Rivera, Jermann,). L’appuntamento newyorkese prevede una giornata all’insegna dell’“italian wine tasting” in collaborazione con i “Masters of Wine”, l’organismo-gotha del vino nel mondo, con una degustazione esclusiva - riservata ad operatori del mondo finanziario, Masters of Wine, stampa e opinion maker - dedicata a “The diversity of Italy” (info: www.istitutograndimarchi.it).
A parlare di “The diversity of Italy” nell’evento di New York - che fa parte di “Simply Italian Great Wines”, la manifestazione promossa nella Grande Mela dalla Iem per la promozione e commercializzazione del vino italiano sul mercato statunitense - saranno il presidente dell’Istituto “Grandi Marchi”, Piero Antinori, insieme ad un panel composto da produttori, come Augusto Boffa per Pio Cesare, Raffaele Boscaini per Masi, Josè Rallo per Donnafugata, Giovanni Folonari per Tenute Ambrogio e Giovanni Folonari, Sebastiano de Corato per Rivera, oltre a Gregory Dal Piaz, chief editor di Snooth, Charles Curtis, Master of Wine e direttore area vini per gli Usa della casa d’Aste Christies.
“Dopo il successo di Londra - spiega Piero Antinori - abbiamo scelto un “luogo di conoscenza” come la Public Library di New York quale simbolo per l’educazione al nostro vino di qualità negli Usa. Il 25 ottobre la varietà e la diversità dei nostri prodotti saranno protagoniste di fronte alle categorie ed i settori più influenti del mercato statunitense. Ed è proprio l’eccezionale varietà del vino made in Italy che determinerà sul mercato della ristorazione un valore aggiunto decisivo nell’abbinamento con le grandi cucine internazionali”.
Le aziende dell’Istituto “Grandi Marchi” saranno presenti con una propria postazione a “Simply Italian Great Wines”, che, dopo la tappa di New York alla Public Library, proseguirà a Chicago (27 ottobre) e a Boston (28 ottobre).

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