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IL GIGANTE DEL BEVERAGE PERNOD RICARD CEDE 12 BRAND DEL VINO IN NUOVA ZELANDA PER 88 MILIONI DI DOLLARI ALLA JOINT VENTURE LION NATHAN-INDEVIN

Sarà che in Nuova Zelanda, causa eccesso di produzione negli ultimi anni, il vino costa meno dell’acqua (secondo alcune fonti un bicchiere di vino costa l’equivalente di 33 centesimi di euro, contro i 36 di una bottiglia di acqua da un quarto di litro). O forse saranno i tempi di crisi che costringono tutti, anche i gruppi più solidi, a farsi due conti in tasca. Fatto sta che Pernod Ricard, uno dei giganti mondiali del wine & beverage, con un fatturato di 7 miliardi di euro all’anno, e brand in portafoglio del livello degli Champagne Mumm e Perrier Jouet e del Porto Sandeman, tra gli altri, ha deciso di rivoluzionare le sue strategie, cedendo diversi dei suoi famosi brand vinicoli neozelandesi, inclusi Lindauer and Corbans, ad una joint venture guidata da Lion Nathan e Indevin, gruppi leader in Oceania nei settori di birra e vino, per 88 milioni di dollari.
Con questa operazione, che deve essere comunque approvata dall’autorità del New Zealand Overseas Investment Office, Pernod Ricard, rimarrà presente in Nuova Zelanda con i vini Brancott Estate, Stoneleigh, Church Road, Deutz, Boundary e Triplebank, Lion Nathan rileverà 12 dei suoi brand (tra cui Aquila, Bernadino, Lindauer, Bensen Block, Corbans, Riverlands e Saints) diventanto così il secondo più grande distributore in Nuova Zelanda, mentre Indevin, oltre alla Gisborne Winery, acquisirà tutte le compagnie proprietare di vigneti nella regione di Gisborne ed i vigneti della Twin River nella Hawke’s Bay. Da parte loro, i produttori della Gisborne sperano in tempi migliori dopo il cambiamento di proprietà, e dopo che già 18 mesi fa, Pernod Ricard aveva cancellato i contratti con molti di loro.
Info: www.pernod-ricard.com

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